Aler Milano ha un nuovo presidente, Matteo Mognaschi, al posto di Angelo Sala, così come un nuovo direttore generale, Matteo Papagni, che subentra a Domenico Ippolito. Nicola Di Marco, capogruppo M5S in consiglio regionale, è una rivoluzione?
“Scelte rumorose, dal momento che sono stati spazzati via i vertici. In particolare, colpisce la decisione su Domenico Ippolito, che per anni ha guidato Aler, il cui operato è sempre stato incensato dalla politica di Centrodestra. Purtroppo, ciò che constatiamo, sia frequentando gli alloggi destinati all’edilizia residenziale pubblica sui territori, sia analizzando la situazione economico-finanziaria, è come lo stato di salute dell’azienda non sia dei migliori. I dati dicono che Aler Milano conta migliaia di alloggi sfitti. L’indebitamento verso i fornitori nel 2022 è conteggiato intorno agli 88 milioni di euro. Infine, la Commissione speciale, dove sedeva la nostra Iolanda Nanni, nel 2018 aveva definito di circa un miliardo di euro il fabbisogno manutentivo per gli stabili Aler. Situazione rimasta sostanzialmente invariata”.
Il Superbonus 110% avrebbe potuto rappresentare un’occasione?
“L’inefficienza di Regione Lombardia e di Aler ha impedito all’edilizia residenziale pubblica di usufruire dei benefici del Superbonus, al fine di portare avanti un piano di ristrutturazione e riqualificazione energetica, del quale molti alloggi popolari necessitano come l’aria. I dati, aggiornati allo scorso agosto, riportano che tra Milano e Area metropolitana, i cantieri avviati attraverso il Superbonus sono 104, su un totale di 134 caseggiati e 5.238 appartamenti di cui Aler è proprietario unico o ha quote di proprietà, per un valore complessivo di 290,5 milioni di euro. C’è un però: delle 104 procedure avviate, la stragrande maggioranza, 88 a voler essere precisi, riguardano condomini di proprietà mista. In sostanza significa che non Aler, ma gli amministratori dei condomini hanno preso l’iniziativa. I cantieri avviati su caseggiati di piena proprietà Aler in tutta Milano e Provincia sono solo 16. Una grande occasione sprecata”.
Come ha risposto Regione Lombardia alle vostre segnalazioni?
“Negando l’evidenza. Ovviamente se rifiuti di prendere atto dei problemi, l’unica possibile conseguenza è che gli stessi si ingigantiscono. Oggi però, dopo anni di denunce in merito alla cattiva gestione di Aler Milano, constatiamo come il Centrodestra abbia deciso di azzerarne la governance. Evidentemente quanto abbiamo segnalato negli anni non era poi così sbagliato, se in un colpo solo sono saltati presidente e direttore. Delle due l’una: o mentivano prima, quando negavano i problemi, oppure ora si sono semplicemente spartiti le poltrone”.
Quale futuro per l’edilizia residenziale pubblica?
“Il cambio di governance non basta. Regione Lombardia deve fare la sua parte. Quello del diritto alla casa è un settore sottofinanziato e privo di investimenti strutturali. Vedasi in proposito anche i tagli della destra al sostegno affitti per nuclei familiari economicamente fragili e al fondo morosità incolpevole. Le responsabilità politiche sono evidenti, perché i vari assessorati succedutesi hanno usato Aler Milano come una bad company, dove scaricare le situazioni di disagio delle quali Regione Lombardia non si è mai voluta occupare. Il M5S ha pronta la proposta di legge AzzerAler, che prevede la costituzione di un’unica azienda per l’edilizia residenziale pubblica in Lombardia. Si otterrebbe una riduzione dei costi a fronte di una maggiore efficienza. La governance cesserebbe di essere un poltronificio ad uso e consumo di figure vicine alla politica nelle varie Aler”.