Su autovelox e multe il caos è dietro l’angolo. A rispondere dopo la sospensione dello schema di decreto che regolamento l’utilizzo dei dispositivi per il rilevamento della velocità è stato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al question time alla Camera.
Salvini ha spiegato perché è stato sospeso il decreto e ha parlato di quella che ha definito come una “operazione trasparenza”. In particolare, alcuni approfondimenti “hanno consigliato la sospensione dello schema di decreto che regolamenta l’uso degli strumenti”, ha spiegato il ministro.
Parliamo di una storia che viene da lontano, con un decreto attuativo atteso da oltre 30 anni. La battaglia è stata portata più volte in Parlamento, ma sempre senza risultati con le maggioranze di turno che si sono sempre incagliate sul testo, spesso anche per lo stop di enti locali che con gli autovelox incassano grazie alle multe.
La guerra all’autovelox per far cassa
Il ministro delle Infrastrutture ha spiegato che il problema è quello che definisce “autovelox furbetto, mal segnalato, utilizzato per ripianare i debiti di bilancio del comune”. Tanto da parlare di “tassa occulta sulla pelle di lavoratrici e lavoratori”. In sostanza si parla di autovelox installati con l’obiettivo di far cassa.
Salvini fa riferimento a quando, il 14 marzo, la Corte di Cassazione ha accertato un quadro “preoccupante”, ovvero “la presenza di dispositivi privi non solo dei requisiti di omologazione, a oggi ancora mancanti, ma anche dei requisiti minimi di approvazione richiesti a normativa vigente”.
Codice della strada, cosa succede ora per controlli e multe
Salvini ha promesso che, con la collaborazione del ministero dell’Interno e dell’Anci (l’associazione dei comuni), ora partirà una “operazione trasparenza”. Vale a dire una ricognizione di tutti i dispositivi di controllo della velocità oggi in uso per “approfondire le verifiche amministrative sulla presenza di eventuali dispositivi totalmente non conformi alle regole di approvazione”.
Così, solo dopo che verranno esaminati tutti questi dati, sarà possibile valutare l’effetto delle nuove regole di omologazione. E a quel punto introdurre il decreto che regolamenta l’utilizzo degli autovelox sulle strade italiane.