Autonomia, opposizioni in trincea: una mozione per fermare Calderoli

I partiti di minoranza chiedono che la loro mozione sull'Autonomia venga urgentemente calendarizzata in Aula

Autonomia, opposizioni in trincea: una mozione per fermare Calderoli

Le opposizioni serrano i ranghi sull’Autonomia differenziata. E presentano una mozione al Senato per bloccare la riforma Calderoli.

La mozione, annunciata da Francesco Boccia del Pd, e sottoscritta da M5S, Avs e Italia Viva, e di cui è stata chiesta la calendarizzazione urgente in Aula, impegna il governo “ad adottare le iniziative necessarie a dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte costituzionale e, di conseguenza, a non procedere alla stipula di qualsiasi intesa e a sospendere con immediatezza i negoziati avviati con alcune Regioni”.

La riforma Calederoli dopo la Consulta è “un guscio vuoto”

Nel testo si afferma che la Consulta ha di fatto proceduto allo “smantellamento della legge, rimasta un ‘guscio’ legislativo vuoto, inapplicabile per gran parte” e che di fronte a questo il ministro Roberto Calderoli, “secondo quanto riportato da varie agenzie di stampa ha dichiarato che ‘la sentenza della Corte costituzionale sulla legge 86/2024 conferma che la strada intrapresa dal Governo e dal Parlamento per l’attuazione dell’Autonomia differenziata è giusta. Per quanto riguarda i Lep e relativi costi e fabbisogni standard, infatti, siamo al lavoro per una soluzione da condividere in Parlamento. Per quanto riguarda le funzioni non Lep, riprenderemo il cammino dei negoziati, dando piena attuazione alle prescrizioni della sentenza, a partire dall’applicazione del principio di sussidiarietà’”.

Da qui, l’esigenza di presentare la mozione per aprire un dibattito urgente.

Nella mozione si ricorda che il 14 novembre la Corte costituzionale, a seguito dei ricorsi presentati da quattro regioni, ha emesso un comunicato con cui ha annunciato l’incostituzionalità di “ben sette profili” della legge sull’Autonomia.

Al comunicato ha fatto seguito la sentenza n. 192 nella quale la Corte riguardo alla determinazione dei Lep considera “costituzionalmente illegittimo per violazione dell’articolo 76” della Carta l’articolo che conferisce “un potere legislativo delegato illegittimo per insufficienza di criteri direttivi” poiché delinea un “quadro illegittimo dell’azione regionale, dato che i Lep intersecano numerose materie regionali”.

 

Big pentastellati e parlamentari di M5s e Pd si sono ritrovati al fianco del giurista Pietro Gurrieri in una conferenza stampa alla Camera per la presentazione del suo libro “Autonomia differenziata, come la Destra ha spaccato l’Italia”.

Fico: Calderoli secessionista, pronti al referendum

Duro l’intervento dell’ex presidente della Camera Roberto Fico, componente del Comitato di Garanzia del M5S.

“L’Autonomia di Calderoli – spiega – è un’interpretazione estremistica del titolo V della Costituzione, che è stato un grande errore. Quello della Lega è un progetto antistorico. Calderoli viene da una cultura secessionista, e così cercano di mascherare la secessione con l’Autonomia. Fortunatamente tanti italiani hanno deciso di combattere questo progetto secessionista”.

“Noi abbiamo sempre detto – aggiunge Fico – che potevano essere trasferite funzioni e non materie, e la Consulta ci dà ragione: una vittoria enorme. Ma dobbiamo stare sempre attenti, Calderoli cercherà di spostare l’asse verso pochissimi territori che interessano alla Lega. Se presenteranno di nuovo la legge raccoglieremo due milioni di firme e andremo al Referendum”.

Avs: via il comitato di Cassese

Il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra al Senato Peppe De Cristofaro chiede di sciogliere il comitato Cassese.

“La Corte Costituzionale – dice – ha smontato la legge sull’Autonomia differenziata, ma il ministro Calderoli e la Lega fanno finta di niente, non si arrendono e provano in tutti i modi ad andare avanti. Come sta cercando di andare avanti anche il comitato presieduto dal prof. Sabino Cassese. In queste ore circolano indiscrezioni sul rapporto finale del comitato che dovrebbe individuare i Livelli essenziali delle prestazioni, CLEP, che, se confermate, sarebbero davvero gravissime”.