L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha votato la prima delibera sulla richiesta di referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata. La delibera riguarda l’abrogazione totale. A favore si sono espressi la maggioranza (Pd, Europa verde, Avs e Iv) e il M5s, mentre il centrodestra ha votato contro.
L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha votato la prima delibera sulla richiesta di referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata
I voti a favore sono stati 28, i contrari 13. Il via libera è arrivato poco dopo le 8, al culmine di una maratona durata tutta la notte. Ora è in corso l’iter per la seconda delibera, quella sulla richiesta di referendum per l’abrogazione parziale.
Bonaccini: “Norma divisiva che rischia di spaccare il Paese”
“Con una maratona di 24 ore d’Aula consecutive – è quanto ha scritto su Facebook l presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -, per superare l’ostruzionismo della destra, l’Assemblea legislativa della nostra Regione, dopo quella della Campania di lunedì, ha appena votato due quesiti referendari per cancellare la proposta sbagliata e divisiva del Governo e, in subordine, per stabilire che prima di devolvere qualsiasi funzione, il Parlamento e il Governo debbano definire e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni per tutto il Paese”.
“Il via libera dell’Aula – sottolinea ancora Bonaccini – su iniziativa congiunta di PD, Europa verde, Emilia-Romagna coraggiosa, Italia viva, Lista Bonaccini presidente e Movimento 5 stelle. L’Emilia-Romagna ha sempre sostenuto ogni processo di decentramento che avvicinasse le decisioni ai cittadini e ai territori, ma dentro un quadro chiaro di unità dell’Italia e in una logica di solidarietà e uguaglianza dei diritti. La legge Calderoli, che non mette un euro dei Lep e prevede invece che in molte materie si possa procedere all’Autonomia differenziata senza alcuna garanzia di equità territoriale, rischia di spaccare ulteriormente il Paese su pilastri essenziali quali la sanità e l’istruzione”.
Anche la Campania nelle prossime settimane saranno chiamate a pronunciarsi anche Toscana, Puglia e Sardegna
“Per questo va cancellata. Dopo Emilia-Romagna e Campania, nelle prossime settimane saranno chiamate a pronunciarsi anche le altre regioni e Toscana, Puglia e Sardegna hanno già annunciato la propria adesione a questa iniziativa. Col voto di 5 consigli regionali sarà dunque possibile chiedere l’indizione del referendum, in analogia a quanto ha già fatto il comitato promotore nazionale la scorsa settimana a Roma”.