Nel botta e risposta a distanza tra il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, il vescovo di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, ci colpisce la memoria corta del governatore, a meno che non si tratti di malafede. Savino in un’intervista a Repubblica ha detto che con la riforma dell’Autonomia differenziata “non solo avremo tante Italie quante le Regioni, ma si rischia pure un Far West tra quelle povere”.
Zaia, per tutta risposta, in un’intervista a Libero ha spiegato che “è importante capire” se quella di Savino sia “un’opinione isolata o di una posizione ufficiale della Cei. Se fosse stata approfondita meglio la portata della riforma, nei suoi aspetti tecnici e amministrativi, sono convinto – ha concluso – che il vicepresidente avrebbe espresso una valutazione più chiara e diversa”.
A insinuare il dubbio che non tutti i vescovi condannino l’Autonomia differenziata è lo stesso leader della Lega, ministro e vicepremier, Matteo Salvini.
“I vescovi italiani (tutti?) sparano a zero contro l’Autonomia, approvata in Parlamento e riconosciuta in Costituzione. Con tutto il rispetto, non sono assolutamente d’accordo: l’Autonomia porterà efficienza, modernità, più servizi ai cittadini e meno sprechi. Voi che ne pensate degli attacchi dei vescovi?”, afferma sui social Salvini.
La memoria corta di Zaia e Salvini sulla posizione della Cei sull’Autonomia differenziata
Bene. Tocca a noi, vuol dire, rinfrescare la memoria al governatore veneto e al leader del suo partito, Salvini. Il 24 maggio scorso la Cei ha preso una posizione più che ufficiale sulla riforma leghista, bocciandola, con una nota approvata dal consiglio episcopale permanente, ossia il parlamentino dei vescovi italiani.
Dunque quella di Savino non è affatto una opinione isolata. Il progetto di legge Calderoli, ha detto in quell’occasione la Conferenza episcopale italiana, “rischia di minare le basi di quel vincolo di solidarietà tra le diverse Regioni che è presidio al principio di unità della Repubblica”.
Un rischio, mettevano in guardia i vescovi, che “non può essere sottovalutato, in particolare alla luce delle disuguaglianze già esistenti, specialmente nel campo della tutela della salute, cui è dedicata larga parte delle risorse spettanti alle Regioni”. A preoccupare la Cei “qualsiasi tentativo di accentuare gli squilibri già esistenti tra territori, tra aree metropolitane e interne, tra centri e periferie”.
Le opposizioni schierate con i vescovi
Inutile dire che tutti i partiti di opposizione si schierano con Savino. “Dilaga il nervosismo dalle parti della Lega per il successo di firme contro l’Autonomia differenziata. Ieri Calderoli offendeva le decine di migliaia di italiane e italiani che in poche settimane, online e nelle piazze di tutto il Paese, hanno voluto manifestare con la propria firma la netta contrarietà ad una pseudo riforma, sbagliata ed ingiusta. Oggi invece Zaia usa parole inopportune e istituzionalmente sgrammaticate nei confronti della Cei”, dichiara il deputato dem Marco Sarracino.