L’Autonomia differenziata è diventata legge dopo l’approvazione ala Camera, arrivata in seguito a una seduta notturna a Montecitorio. Ma il Movimento 5 Stelle non si arrende e si appella al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendogli di non firmare il provvedimento e inviarlo nuovamente alle Camere.
A firmare la lettera inviata al capo dello Stato sono i capigruppo pentastellati di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli. La richiesta al Colle è quella di “valutare l’opportunità di esercitare la sua prerogativa costituzionale”, quella di “rinvio presidenziale di cui all’articolo 74 della Costituzione”.
Autonomia, l’appello dei 5 Stelle al presidente della Repubblica
L’articolo a cui fanno riferimento i 5 Stelle prevede la possibilità, per il capo dello Stato, di inviare un messaggio motivato alle Camere prima di promulgare una legge, chiedendone una nuova deliberazione. Se, comunque, il Parlamento dovesse nuovamente approvare la legge, il presidente della Repubblica non potrebbe far altro che promulgarla.
Silvestri e Patuanelli spiegano che “la riforma Spacca-Italia ha preso corpo attraverso una legge ordinaria con la quale si pretende di scardinare l’assetto costituzionale”. A loro giudizio l’articolo 74 si pone a garanzia della coerenza del sistema costituzionale e democratico che sarebbe “potenzialmente compromessa dal disegno di legge” sull’Autonomia. Per i 5 Stelle il cosiddetto Spacca-Italia “dissolve l’unità del Paese e manda in frantumi la solidarietà nazionale”, “figlia di un esasperato regionalismo spinto al limite della secessione, quella dei ricchi, a danno dei cittadini che vivono nelle aree del Paese meno dotate di infrastrutture e servizi”.