L’Ue spinge le auto elettriche, che hanno costi alti e autonomia ridicola. Per fortuna la gente non le compra e la cosa si sta rivelando un boomerang.
Elio Volterra
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Gentile lettore, le vendite di auto a batteria stentano. Per esempio la Nuova 500 elettrica (€ 28.950 di base, cioè € 11.000 più di quella ibrida) si vende così poco che Stellantis vuole produrre con la stessa carrozzeria una versione ibrida, ma essendo la piattaforma nata per l’elettrico puro, le modifiche saranno profonde e l’auto sarà pronta solo nel 2027. Un altro goffo autogol è che, spingendo l’elettrico, l’Ue ha favorito i costruttori cinesi, che oggi invadono i mercati europei grazie ad alta tecnologia, bassi costi di manodopera e possesso di materie prime. Questa gigantesca mutazione della mobilità si basa, da quanto capisco, più su un’ideologia che su fatti. L’unica nozione certa è che la temperatura del pianeta sale: i ghiacciai perdono migliaia di kmq di nevi eterne. Ma rimane l’enigma: il riscaldamento è dovuto più al fattore umano o a cause naturali? È un argomento divisivo. Leggo che il parco auto del pianeta contribuisce per il 3% del Co2, il traffico aereo per il 7%. Volare produce 285 grammi di Co2 per km per passeggero, un’auto 42 gr per km per passeggero. Dunque sarebbe stato logico cominciare la rivoluzione dagli aerei. Invece no, non sia mai che l’Ue tocchi le multinazionali e le costringa a forti spese: meglio bastonare i cittadini e fare anche gli interessi delle case automobilistiche. Basta questo per sospettare che, come previsto, l’ideologia del “gretismo” sia usata per una sostanziale truffa ai cittadini.
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