Una folle, disperata, protesta contro le stragi nel Mediterraneo. è stata questa l’assurda ragione che ha spinto Ousseynou Sy, cittadino italiano di origini senegalesi di 47 anni, a sequestrare e poi incendiare lo scuolabus con a bordo 51 studenti della scuola media Vailati di Crema mentre andavano in palestra. Un viaggio di terrore che è durato quaranta minuti. L’uomo, separato, con due figli di 12 e 18 anni, aveva precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale. Assunto alle Autoguidovie, era in regolare servizio a Crema, quando ha caricato gli studenti, da lì a poco però ha di fatto dirottato il mezzo imboccando un’altra strada dicendo di volersi dirigere verso Linate. Un tragitto del terrore, in cui Sy avrebbe versato benzina sul mezzo, sostenendo di voler fare una strage e di voler fermare così i morti nel Mediterraneo, costringendo anche gli insegnanti a legare alcuni ragazzi ai seggiolini con delle fascette da elettricista.
Alcuni studenti, però, hanno capito cosa stava succedendo e hanno avvisato con i loro cellulari i genitori che, a loro volta, hanno girato l’allarme al 112 dei carabinieri. Le forze dell’ordine hanno subito predisposto alcuni posti di blocco lungo il tragitto. Ousseynou Sy è stato intercettato da tre pattuglie, m non si è fermato e ha speronato una macchina, colpendone poi altre due. Una volta bloccato, l’uomo è sceso dal pullman con in mano un accendino e ha dato fuoco al mezzo, che prima aveva cosparso con due taniche di benzina. Intanto gli altri militari hanno spaccato i finestrini e la porta posteriore riuscendo a portar via tutti i ragazzi prima che il mezzo venisse avvolto dalle fiamme. Tutto è durato circa 40 minuti e Ousseynou non avrebbe fatto alcuna invocazione all’Islam. L’unica frase che continuavaa dire, hanno raccontato gli studenti, è che se le persone in Africa muoiono la colpa è di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Uno dei ragazzini che era sul bus ha raccontato che l’uomo diceva: “Ho perso tre figlie in mare annegate”, ma su questo al momento non c’è alcuna conferma.
Da parte sua Autoguidovie ha dichiarato che l’autista collabora con l’azienda almeno dal 2002, dal 2004 era in servizio a tempo pieno. E negli anni non aveva mai dato segnali di squilibrio, né avevano mai ricevuto reclami sulla sua condotta. Adesso Ousseynou è indagato per strage e sequestro di persona con l’aggravante del terrorismo. Aggravante che gli è stata contestata, hanno precisato gli inquirenti, perché ha commesso un gesto che ha creato panico nella popolazione. Oltretutto, il fatto che l’uomo abbia appiccato il fuoco all’autobus, fa ritenere che sia un’azione “organizzata e premeditata”. Ora il Viminale è al lavoro anche per verificare la possibilità di togliere la cittadinanza italiana al senegalese. L’eventualità di togliere la cittadinanza è contemplata dal Decreto sicurezza. Intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini su Facebook ha commentato: Poteva essere una strage. Voglio capire perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini”, ha postato. Invece la scuola, per assistere psicologicamente i ragazzi, ha già avviato un percorso con gli esperti delle prefettura di Cremona.