Mentre non dà cenni di cedimento la polemica tra Italia e Austria sulla questione migranti al Brennero, è testa a testa tra Norbert Hofer (in foto), candidato dell’estrema destra, e Alexander Van der Bellen, ecologista, secondo i primi exit poll sul voto in Austria.
Nel ballottaggio per le presidenziali Hofer era dato in vantaggio, su Van der Bellen. Una forchetta talmente stretta da lasciare una totale incertezza sull’esito della consultazione elettorale. Con il 66% dei seggi scrutinati il candidato populista e il suo rivale verde si rincorrono a distanza. Decisivi nella volata finale tra Norbert Hofer e Alexander Van der Bellen saranno i dati di Vienna, dove i seggi sono stati chiusi solo alle ore 17.00. Non si esclude neanche che per stabilire il vincitore si dovrà addirittura aspettare domani, quando saranno scrutinati i voti per corrispondenza che rappresentano il 14% degli elettori.
In attesa di capire se trionferà il populismo anti-immigrati o se gli elettori si coalizzeranno per fermare la sua avanzata, si torna a guardare con preoccupazione al confine di Stato. Ieri il governatore del Tirolo austriaco ha accusato senza mezzi termini l’Italia che, a suo dire, non controllerebbe il flusso di migranti attraverso il passo alpino. “Fino a poco fa questi controlli hanno dato i loro frutti e il numero di chi varcava il confine in modo illegale era diminuito. Ora però sempre più spesso vengono osservati gruppi di profughi che raggiungono Gries am Brenner (primo paese in Austria, ndr) a piedi”, ha dichiarato Günther Platter arrivando ad accusare apertamente il ministro Angelino Alfano di “distribuire inefficaci tranquillanti su presunte verifiche” che invece non ci sono. Anche in virtù dei rapporti con l’Italia si guarda con curiosità e attenzione alle presidenziali austriache e a cosa potrebbero portare. Anche da questo voto, infatti, potrebbero dipendere i rapporti con l’Italia e la soluzione (o meno) al problema dell’accoglienza ai migranti. Intanto, però, c’è anche chi dà ragione alle accuse mosse dall’Austria. Su tutti, Maurizio Gasparri che parla di “figuraccia colossale di un governo di improvvisati”. Secondo lui, Platter ha ragione e Matteo Renzi è stato sbugiardato: “Dovrebbe essere mandato via per il discredito che ci ha causato di fronte al mondo intero”.