Dal taglio strutturale del cuneo fiscale alla riduzione delle tasse su straordinari e tredicesima, per il 2024 le novità in busta paga potrebbero riguardare anche i lavoratori dipendenti. In realtà non si tratta solamente di nuove misure, quanto soprattutto della conferma dello sgravio contributivo che entrerà in vigore da luglio e che il governo vorrebbe prorogare anche per il 2024.
Impresa non semplicissima, considerando gli altissimi costi (oltre i 10 miliardi di euro) dell’operazione. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni vuole dare un sostegno ai lavoratori dipendenti, i più colpiti dall’inflazione e dalla perdita del potere d’acquisto, anche a causa dei mancati rinnovi contrattuali.
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, è intervenuto all’assemblea Assonime per dire che bisogna aiutare i lavoratori dipendenti attraverso diverse misure: non solo le deduzioni per la formazione e l’innalzamento della soglia dei fringe benefit, con il nuovo tetto a 3mila euro che verrà stabilizzato. Ma anche cercando di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale.
Stipendi, le novità con il decreto Lavoro
Il decreto Lavoro, che ha ricevuto il via libera al Senato e ora passerà all’esame della Camera, ha innalzato il tetto delle esenzioni dei fringe benefit a 3mila euro per i lavoratori con figli. L’altra grande novità riguarda il cuneo fiscale, tagliato di ulteriori quattro punti percentuali: in totale lo sgravio sarà del 7% per chi guadagna fino a 25mila euro e del 6% per chi guadagna tra 25mila e 35mila euro. Un taglio che per ora, però, riguarda solo il 2023.
Come può cambiare la busta paga con la delega fiscale
Il governo vuole intervenire sulla busta paga dei lavoratori dipendenti anche attraverso la delega fiscale. In attesa di capire se ci saranno le risorse per ridurre da quattro a tre le aliquote Irpef, un emendamento del governo (ancora non votato in commissione alla Camera) introduce una detassazione per gli straordinari, i premi di produzione e la tredicesima. Il che vuol dire un netto più alto in busta paga.
Servirà poi una norma per fissare l’aliquota dell’imposta agevolata: l’ipotesi è di puntare al 15% della flat tax, ma come sottolineato da Leo dipende dalle risorse disponibili. Lunedì 26 giugno riprendono le votazioni in commissioni e si punta a chiudere entro la settimana. L’idea che si fa spazio nella maggioranza è quella di votare i primi 13 articoli alla Camera e il resto delle modifiche (sette articoli) al Senato. L’obiettivo finale resta quello di chiudere tutto entro la pausa estiva.