Si avvicina il rinnovo del contratto collettivo dei medici e veterinari dirigenti della sanità pubblica. La trattativa si potrebbe concludere con aumenti in busta paga che raggiungerebbero un lordo, comprensivo di parte fissa e parte variabile, di 248 euro. Vediamo, quindi, a quanto ammontano gli aumenti di stipendio in termini netti, quando potrebbero arrivare e come funzionano gli arretrati per il rinnovo contrattuale ormai in sospeso da cinque anni.
Aumenti in busta paga, per chi e di quanto
L’aumento dello stipendio riguarderebbe i medici e i veterinari dirigenti e andrebbe a colmare la lacuna riguardante il mancato rinnovo del contratto di lavoro per il triennio 2019-2021. Con l’eventuale rinnovo, di cui si sta discutendo tra Aran e sindacati, arriverebbero anche gli arretrati. Il contratto, attualmente, è fermo al 2018.
In busta paga l’aumento netto per ogni lavoratore sarebbe più ridotto, ovvero circa 100 euro al mese. Il resto, invece, riguarda una parte variabile che coinvolge solo una parte dei lavoratori.
Il lordo, comprensivo di fisso e variabile, è di 248 euro, di cui 184 sono una parte fissa media lorda per tutti che varia a seconda dall’anzianità e un’altra, di 60 euro lordi, che dipende da incarichi e aziende. Chi ha indennità, come quella di pronto soccorso, avrà un aumento lordo di circa 280 euro: parliamo di circa 6-7mila medici coinvolti.
Il rinnovo del contratto dei medici
La trattativa era in stallo da mesi e si era arenata durante l’estate, con il rinvio a settembre. L’accordo sembra vicino, ma secondo i sindacati non dovrebbe comunque arrivare oggi. L’incontro si concentrerà anche sulle condizioni di lavoro e la qualità della vita del personale sanitario, soprattutto di fronte alla fuga di medici che si è registrata negli ultimi mesi.
Tra i punti più contestati dai sindacati ci sono l’orario di lavoro (ore extra, guardie, disponibilità) e i fondi contrattuali, oltre al servizio fuori sede e al patrocinio legale. Il clima viene ritenuto comunque “positivo” dai sindacati, con una “ampia” disponibilità mostrata dall’Aran. L’accordo, in sostanza, potrebbe arrivare presto. Sulle tempistiche per gli aumenti, invece, non ci sono ancora certezze: in caso di accordo è infatti da capire quando entrerà in vigore l’aumento con i conseguenti arretrati e sembra probabile che ciò avvenga comunque nel giro di pochi mesi, al più tardi a gennaio 2024.