Dopo la fiducia, arriva anche il via libera di Montecitorio alla Manovra. Approvata dalla Camera con 312 sì e 146 no. Il testo ora passa al Senato dove si attendono, però, modifiche sostanziali rispetto all’attuale impianto della Legge di Bilancio alla luce della trattativa in corso tra il Governo Conte e la Commissione europea per evitare la procedura d’infrazione contro l’Italia raccomandata dai vertici di Bruxelles.
Resta innanzitutto da capire quali saranno i saldi finali. A cominciare dal rapporto deficit-Pil fissato al 2,4% nella nota di aggiornamento al Def, che potrebbe essere rivisto al ribasso (al 2,2%?) proprio per andare incontro alle richieste della Commissione Ue. Una partita che, in ogni caso, dovrebbe chiudersi entro la pausa natalizia: se per allora la Manovra non sarà approvata definitivamente, l’Italia andrà in esercizio provvisorio si bilancio con tutte le conseguenze del caso.
Sul nodo della trattativa con Bruxelles è intervenuto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. “Stiamo studiando tutte le opzioni, stiamo vedendo gli spazi finanziari, stiamo facendo stime dettagliate – ha spiegato il titolare del Mef -. Ci vuole l’accordo della politica”. Tra le ipotesi sul tavolo, quella di recuperare quasi 4 miliardi proprio dalla revisione delle coperture delle due principali misure bandiera della Manovra: Reddito di cittadinanza e quota 100. Ma senza alcun impatto sui tempi, la platea dei beneficiari e l’ammontare degli assegni, hanno ribadito nei giorni scorsi fonti M5S e Lega. Decisiva, a questo punto, sarà proprio la discussione al Senato sulla Legge di Bilancio.