“Se riaprono le indagini sulla morte di Rossi succederà un casino grosso”. E ancora: “Se si sa chi lo ha ammazzato… Non si è suicidato, Rossi non si è suicidato, Rossi è stato ucciso”. È questo il contenuto dell’audio choc, andato in onda ieri sera nel corso di un nuovo servizio de Le Iene, firmato da Antonino Monteleone e Marco Occhipinti (qui per rivederlo) e dedicato al giallo della morte dell’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, David Rossi, precipitato nel 2013 da una finestra della sede centrale dell’istituto senese (leggi l’articolo).
A parlare, nella registrazione che era stata già svelata nei giorni scorsi dall’emittente calabrese LaCNews24, è l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, Giancarlo Pittelli, arrestato nel novembre 2019 (leggi l’articolo) nell’ambito della maxi inchiesta “Rinascita Scott” sulle commistioni tra ‘ndrangheta, politica e massoneria. Parole carpite nel corso di un’intercettazione ambientale che era stata disposta durante le indagini dal pool di inquirenti guidato dall’attuale procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. L’avvocato Pittelli fa riferimento alla morte di Rossi, di cui sembra molto informato, mentre parla con un suo collega dei problemi finanziari di Mps.
Ma non è solo l’ex senatore azzurro, oggi sotto processo con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ad avanzare dubbi su quanto avvenne a Siena la sera del 6 marzo 2013. La morte dell’ex manager del Monte dei Paschi è, infatti, da sempre al centro di una lunga serie di pesanti interrogativi, nonostante le diverse inchieste avviate e archiviate da due procure, Siena e Genova, una delle quali anche a carico degli stessi pm toscani che avevano indagato per primi sulla morte di Rossi (leggi l’articolo).
“Le ricostruzioni che sono state fatte fino ad oggi, come si è verificato quello che secondo la Magistratura è un suicidio, non ci convincono del tutto” ha detto, nel corso del programma di Italia 1, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Rossi, Pierantonio Zanettin. Dubbi che hanno spinto lo stesso organismo parlamentare a ordinare una consulenza tecnica, mai svolta nel corso delle indagini giudiziarie, per capire se Rossi davvero avrebbe potuto togliersi la vita gettandosi, tra l’altro di schiena, dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni.
“Posso assicurare che la Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, che presiedo, sta facendo tutto il possibile per arrivare alla verità. Siamo in procinto di disporre nuove perizie e nuove audizioni per colmare le lacune delle indagini della magistratura” ha aggiunto oggi Zanettin, rispondendo via Twitter a Guido Crosetto che aveva scritto di essere rimasto “colpito dal servizio delle Iene sulla morte di David Rossi”. “Pazzesca l’omertà che circonda la vicenda. Sconvolgente il comportamento della magistratura” ha poi aggiunto l’ex deputato di FdI.
La Commissione ascolterà domani i giornalisti Monteleone e Occhipinti e al centro dell’audizione ci sarà ovviamente anche la vicenda dell’audio di Pittelli. Prima della pausa estiva era toccato al procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello (leggi l’articolo). Il magistrato, che non era nel capoluogo toscano quando si consumò il dramma, ha ammesso davanti alla Commissione l’esistenza di alcune lacune nella prima fase delle indagini, ma ha aggiunto che quei vuoti non muterebbero comunque lo stato dei fatti.
Vitello ha ripetuto, infatti, che nei giorni precedenti la sua morte Rossi sarebbe stato in uno stato emotivo “molto preoccupante”, sarebbe arrivato a minacciare il suicidio, avrebbe temuto di essere arrestato nell’ambito dell’inchiesta che coinvolgeva la banca e, soprattutto, niente di quanto emerso dagli accertamenti, farebbe pensare che l’ex manager sia stato ucciso. “Si possono fare tante ipotesi – ha detto il procuratore – ma il dato che emerge per quello che rileva sul piano probatorio è che dai sopralluoghi vi è la totale assenza di indizi violenti”.
Certezza sul suicidio, tuttavia, non c’è e lo ha precisato lo stesso Vitello affermando che tale ipotesi è solo “altamente probabile” e aggiungendo che Rossi, “se si fosse intervenuti in tempo”, si sarebbe salvato. Una circostanza avvalorata da quell’atroce video che mostra l’ex capo della comunicazione di Mps piombare violentemente sull’asfalto e rimanere lì, agonizzante, per ventidue interminabili minuti.