“Sul Natale la prudenza non è mai sufficiente. Serve attenzione massima per evitare di allargare in modo imprudente i contatti e l’impegno a rispettare, più che mai, le misure di protezione per non vanificare gli sforzi fatti”. E’ quanto ha detto all’Adnkronos il direttore scientifico dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, a proposito della possibile evoluzione dell’epidemia durante le prossime festività natalizie. “Natale – ha aggiunto l’esperto – si può fare anche con il cuore. E si può fare con il pensiero rivolto a quelli che non avranno come portare qualcosa a tavola e quelli che vivranno questo periodo in ospedale. Pensiamoci prima di allargarci”.
Intanto il Governo, alle prese già da alcuni giorni con l’incognita festività, e dopo i dubbi ribaditi dal premier Giuseppe Conte, anche ieri sera a Otto e mezzo (leggi l’articolo), coinvolge l’Ue per elaborare una strategia comune in vista del prossimo Natale. Un primo scambio tra Conte e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, c’è già stato oggi, come ha confermato in un tweet lo stesso presidente del Consiglio: “Ottimo scambio di vedute oggi con
@vonderleyen su #GlobalHealthSummit in collegamento con il G20, coordinamento europeo delle misure sanitarie sul #Covid19 in occasione del periodo natalizio, un’azione europea più efficace sul tema migrazione con i Paesi extra-UE, e su Brexit”.
“Chiudere una stazione sciistica a Natale è come chiudere un albergo al mare a Ferragosto, non voglio entrare nel tema dei protocolli sanitari che non mi competono ma dico solo che, se questa scelta ci deve essere, deve essere europea”. Ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a proposito della posizione espressa ieri da Conte (leggi l’articolo) e sul fatto che sarebbe rischioso “concederci vacanze indiscriminate sulla neve”.
“Non facciamo i primi della classe, questa Europa serve solo per le sanzioni o anche per avere politiche comuni?” ha aggiunto Bocca ribadendo che è “importante che sia una scelta europea perché se i paesi attorno a noi, Austria, svizzera, Francia e Germania tengono tutto aperto, mentre noi siamo tutti chiusi, si capisce subito che significa regalare turisti italiani agli altri paesi. Inaccettabile, per di più in questo momento di crisi nera”.