Un nuovo attacco hacker, che ha colpito in particolare i portali del Ministero della Difesa e dell’Arma dei Carabinieri, è stato rivendicato, oggi, dal collettivo filorusso NoName057.
I siti della Difesa sotto finiti di nuovo sotto attacco hacker. L’azione è stata rivendicata dal collettivo filorusso “NoName057”
I siti sotto attacco hacker sono rimasti a lungo irraggiungibili. Come era già accaduto il 22 febbraio scorso, quando nel mirino dello stesso collettivo filorusso erano i siti di Esteri, Interno, Politiche agricole, Carabinieri, banca Bper, gruppo A2A e Tim, si tratta di un’offensiva di tipo Ddos (Distributed Denial of Service) attraverso la quale i server vengono inondati di migliaia di false richieste di accesso fino a bloccarli.
La rivendicazione: “Continuiamo la lotta ai Paesi russofobi”
“Continuiamo la lotta ai Paesi russofobi”, scrivono gli attivisti di NoName057 su Telegram postando la bandiera italiana sotto il solito orso: “Non vogliamo far annoiare il nuovo direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi”. Ed effettivamente nell’immagine diffusa da NoName057 è presente la foto del neo direttore della stessa Agenzia.
Secondo le ricostruzioni degli esperti, il collettivo filorusso NoName057 è apparso sulla scena cyber solo nel marzo del 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina e da allora si è imposto come uno dei gruppi autori del maggior numero di attacchi a numerosi Paesi europei che sostengono militarmente Kiev.