Onorevole Francesca Flati (M5S), Report e Ranucci sono sempre sotto attacco (leggi l’articolo). Ieri l’ennesimo scontro in Vigilanza. Cosa sta succedendo?
“Siamo di fronte a un vero e proprio accanimento contro una delle voci più autorevoli e indipendenti del servizio pubblico”.
Finora nelle sedi competenti non sono emersi profili di dolo, tuttavia si continua a voler intervenire su una vicenda già archiviata.
“Noi 5S ci siamo sempre battuti per un servizio pubblico capace di fare anche le inchieste più scomode. Sosteniamo con forza la libera informazione e riteniamo inaccettabile la spregiudicatezza con cui ciclicamente si tenta di attaccare Report e Sigfrido Ranucci, a cui va la mia solidarietà”.
Dopo sette mesi al vertice della Rai, che giudizio dà sull’attività dell’amministratore delegato Carlo Fuortes?
“Fuortes mostra grande sicurezza decisionale, che però si è tradotta in una totale assenza di confronto”.
Le nomine dei direttori delle testate sono state fatte senza uno spirito di condivisione, contro un’unica forza politica, seguendo le logiche della lottizzazione.
“In questi mesi poi ci sono stati più episodi, non ultima la scelta di tagliare le edizioni notturne del TgR, nonostante le perplessità espresse in di Vigilanza e la contrarietà dei dipendenti che hanno bocciato il piano editoriale TgR per ben due volte”.
A proposito di lottizzazione, in Rai cambiano gli attori ma il copione resta sempre lo stesso?
“In quanto prima azienda culturale del Paese, e una tra le più importanti in Europa, i partiti e i governi hanno sempre cercato di mettere mano sulla governance. In particolare questo legame è stato consolidato con l’ultima riforma voluta da Renzi nel 2015. è il momento di fermare questo meccanismo che di certo non fa l’interesse dei cittadini e che crea forti distorsioni nell’offerta informativa del servizio pubblico. Per questo il M5S spinge per accelerare sull’esame del nostro disegno di legge, incardinato in Senato dopo 3 anni di battaglie e ora di nuovo fermo in Commissione”.
Ogni progetto di riforma per tagliare il cordone tra la politica e tv pubblica è rimasta lettera morta. La Rai è irriformabile?
“L’azienda ha un potenziale altissimo, ecco perché tutti vogliono influenzare il servizio pubblico, ecco perché bisogna invece preservarla. In Rai ci sono grandissime professionalità, anche indipendenti, ma spesso vengono messi da parte proprio a favore di chi può meglio rappresentare interessi di parte. È quindi chiaro che i partiti non abbiano interesse a modificare le cose. Noi però continueremo a lottare e a fare nostra la battaglia dei tanti lavoratori indipendenti che operano in Rai. Dopo 3 anni siamo riusciti finalmente ad avviare l’iter della nostra proposta di riforma e continueremo a batterci per raggiungere l’obiettivo”.
Negli ultimi cda Rai si è evidenziata una spaccatura tra centrodestra che sostiene l’attuale gestione e i giallorossi di fatto all’opposizione. Di fatto una sfiducia verso i vertici?
“Le scelte inopportune prese dai vertici, tra cui appunto il taglio delle edizioni notturne del Tgr, hanno la nostra totale contrarietà. Come ho detto, non abbiamo apprezzato neanche la scelta sulle nomine dei direttori, che sono espressione della lottizzazione più selvaggia. Siamo sicuramente partiti con il piede sbagliato”.
Spostiamoci su Roma: la rivoluzione di Gualtieri sembra sempre più un miraggio. Perché il sindaco Pd sta faticando tanto mantenere le promesse elettorali?
“Roma è una città complicata da amministrare. Tuttavia Gualtieri è stato di certo più fortunato di noi. Ha trovato un bilancio sano, mentre noi avevamo trovato centinaia di migliaia di euro di debiti da pagare. Ha trovato una pianificazione dei lavori già pronta, con molti progetti già avviati e che avranno effetti nel corso dei prossimi anni. Progetti che sono stati assegnati, tutti, con bandi trasparenti e regolari. In più la Regione ha iniziato finalmente a tendere la mano al sindaco di Roma sulla questione rifiuti: meglio tardi che mai. Evidentemente si era sottovalutato il peso del compito che Virginia Raggi ha saputo interpretare con tanta determinazione. Se Gualtieri fa le stesse scelte e riceve un’attenzione diversa, qualche domanda dovremmo porcela”.
Tra le cose fatte, c’è stato il discusso stop ai bandi per le concessioni balneari a Ostia voluti dalla Raggi…
“L’amministrazione M5S è stata sempre attenta al tema delle concessioni Balneari e, come da direttiva europea, ha avviato le procedure di gara. Tutelando così l’interesse dei cittadini e le nostre spiagge, ma anche gli stessi imprenditori che possono così operare in regime di concorrenza. Per altro conosciamo bene la situazione di illegalità che si è spesso nascosta dietro le concessioni balneari, condizione che penalizza soprattutto i concessionari onesti e chi vorrebbe offrire un servizio ai cittadini. Davvero, quindi, non comprendo cosa aver portato Gualtieri a bloccare i bandi. D’altra parte, proprio in queste ore, governo e parlamento stanno lavorando in questa direzione, così come sancito dallo stesso consiglio di stato”.