Ignazio Marino ci mette la faccia e il Pd gli assessori. È sostanzialmente un monocolore dem la terza Giunta che governerà il Campidoglio. Ben più di un problema di immagine per il segretario Pd e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che con una lettera pubblicata oggi dal Messaggero ha suonato l’ultimo avvertimento al sindaco marziano. Roma è stata amministrata male e il Pd non vuol prendersene gratuitamente la responsabilità. Con Sel fuori dall’amministrazione e mentre non c’è certo la fila per entrare in una Giunta che sembra avere la data di scadenza timbrata come su uno yogurt, i quattro nuovi assessori per lo meno si portano dietro l’assicurazione dell’usato garantito. I fortunati sono infatti Marco Causi vicesindaco, Stefano Esposito ai Trasporti, Marco Rossi Doria alla Scuola e Luigina Di Liegro, nipote del fondatore della Caritas diocesana di Roma, Don Luigi Di Liegro, e già in passato assessore alla Regione Lazio nella squadra di Piero Marrazzo, al Turismo.
NESSUNA DISCONTINUITÀ
Prenderanno il posto di Masini, Improta, Scozzese e Nieri, mentre sono stati confermati tutti gli altri assessori, nonostante l’enorme richiesta di discontinuità. Resta tutto come prima alla casa, in barba alle tensioni nel settore dell’accoglienza, o alla cultura, settore drammaticamente abbandonato a se stesso, con gioielli come Palaexpo decapitati della dirigenza e ridotti quasi all’immobilismo. Disastri che non hanno impedito a Marino di fare un comizio presentando i nuovi ingressi in Giunta. Comizio pieno di impegni a fare cose delle quali a quasi metà del suo mandato non si è vista traccia. Per questo il cronoprogramma letto dal sindaco – utilizzando un modello identico a quello dell’arcinemico Renzi – non è che faccia dormire sonni sereni.Marino ha parlato di fase nuova, di triplicare gli sforzi al servizio della città e si è impegnato a dare più decoro, pulizia della città e mobilità. Perché non si è fatto prima resta però un mistero.
CAUSI, FAR DEBITI PAGA
Ma chi sono i nuovi assessori e c’è la possibilità che riducano le distanze tra il Campidoglio e Palazzo Chigi? Il senatore dem Esposito, celebre per le sue posizioni contro i No Tav, non sarebbe sgradito ai renziani che hanno perso l’ex sottosegretario Guido Improta. È stato sottosegretario (con i governi Monti e Letta) anche Rossi Doria, che dovrà dedicarsi particolarmente alle periferie. Punta di diamante della nuova Giunta sarà però un altro richiamato in Campidoglio, quel Causi in passato già assessore al bilancio con Veltroni, che lasciò un buco colossale nei conti della Capitale, superiore ai 22 miliardi (si veda la storia di copertina de La Notizia di ieri). Per Marino con questi assessori però si cambierà passo. Non è facile crederci. E i due assessori parlamentari – Causi ed Esposito – per non rischiare si sono guardati bene dal dimettersi da deputati. Faranno gli assessori a mezzo servizio. Iniziamo bene!