di Vittorio Pezzuto
Avete presente il fiume africano Okavango, che proviene dagli altopiani dell’Angola e le cui acque – dopo aver garantito per centinaia di chilometri la vita a una moltitudine di specie animali – sfociano improvvisamente nel deserto del Kalahari? Fatte le dovute proporzioni, questo curioso fenomeno naturale si è riprodotto in senso figurato con l’Operazione Trasparenza avviata nel maggio 2008 dal Ministero per la Pubblica Amministrazione. Per anni sul suo sito è stato riversato un fiume continuo di dati e statistiche che hanno inondato le agenzie di stampa e le redazioni di centinaia di giornali locali. Consentendo ai cittadini di conoscere i nomi e le parcelle dei consulenti delle pubbliche amministrazioni, i dati mensili dell’assenteismo per malattia dei dipendenti pubblici nonché le retribuzioni dei rappresentanti dello Stato e degli enti locali nei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica. Oggi questo flusso di notizie si è ormai ridotto a un rigagnolo e in alcuni casi è stato addirittura insabbiato per effetto dell’incuria. Chi consulti oggi il sito di Palazzo Vidoni scopre ad esempio che l’ultimo report mensile sull’assenteismo nei pubblici uffici è datato ottobre 2012. Com’è possibile?
Le ragioni del ritardo
La direzione generale dei servizi statistici del Ministero conferma di essere in possesso dei dati più aggiornati sull’assenteismo ma spiega che problemi di organico e di risorse economiche impediscono di predisporre un’analisi compiuta propedeutica alla loro pubblicazione. Tradotto: siamo troppo pochi e mancano i cirenei che possano analizzarli e riassumerli in forma comprensibile lungo decine di pagine in power point.
Ai tempi del ministro Brunetta questo compito veniva assolto dalla segreteria tecnica diretta da Mariella Cozzolino, che lavorava in stretta collaborazione con gli uffici dell’Istat. Con l’avvento dell’esecutivo dei tecnici questo rapporto si è andato gradualmente affievolendo (anche perché nel frattempo sono venuti a mancare i punti di riferimento nell’istituto diretto da Giovannini) ma soprattutto è venuta meno la volontà politica di collocare la trasparenza al centro della propria azione di governo. Va poi aggiunto che il lavoro dei funzionari non è stato certo aiutato dalla scadenza del contratto con la società Accenture che si era aggiudicata l’appalto per la realizzazione e la gestione di PerlaPa, il nuovo sistema integrato per la razionalizzazione di tutte le banche dati in capo al Ministero.
Interpellato da La Notizia, il capo Dipartimento della Funzione Pubblica Antonio Naddeo non ha difficoltà ad ammettere il ritardo accumulato da Palazzo Vidoni nella pubblicazione degli ultimi dati sulla trasparenza. «Le vostre osservazioni sono pertinenti e non vi nascondo che sono uno stimolo per accelerare il nostro lavoro. Dovete però tener conto che in queste settimane siamo impegnati nel riassestare tutto il sistema sulla base delle prescrizioni del nuovo Testo unico sulla trasparenza (il decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 ndr.), voluto dall’ex ministro Patroni Griffi ed entrato in vigore nello scorso mese di aprile. Una volta che avremo messo a punto i nuovi sistemi di pubblicazione saremo in grado di aggiornare le informazioni con la periodicità richiesta. Posso in ogni caso garantirvi che tra pochi giorni saranno online i dati sulle assenze per malattia aggiornati all’aprile scorso così come quelli sulle consulenze esterne che tutte le pubbliche amministrazioni hanno elargito nel 2011 a favore di dipendenti pubblici e di liberi professionisti».