C’è un pasticcio attorno all’assegno unico per i figli. Con i fondi disponibili si stima un assegno medio mensile di 161 euro invece dei 250 previsti. E quindi servono altri 800 milioni per una clausola di salvaguardia che non penalizzi più di un milione di famiglie.
Assegno unico per i figli: non ci sono i soldi per garantire i 250 euro alle famiglie
Il Sole 24 Ore scrive oggi che sul piatto ci sono 20 miliardi di euro, di cui 12,9 derivanti dalla soppressione delle misure attualmente in vigore. Tra questi 7,8 miliardi che vengono dalle detrazioni fiscali per i figli a carico. Ma solo quelle per gli under 21. Altri 4,7 miliardi arrivano dagli assegni al nucleo familiare per le famiglie con minori). Sono invece circa 6 miliardi le nuove risorse stanziate con le ultime leggi di Bilancio. Ma uno studio dei gruppo di ricerca Arel, della Fondazione E. Gorrieri e di Alleanza per l’infanzia ha scoperto che c’è un buco nei conti. Secondo lo studio il valore dell’assegno decresce a partire da 30mila euro di Isee in modo non lineare sino a 52mila euro, così da tutelare maggiormente i nuclei con Isee più basso. Oltre i 52 mila euro di Isee, il contributo resterebbe fisso a 67 euro al mese per ciascun minore (40 euro se maggiorenne).
“Proiettando questa ipotesi sulla platea dei beneficiari, circa 1 milione e 350mila famiglie riceverebbe a regime un assegno inferiore alle prestazioni vigenti, con una perdita annua mediana di 381 euro. Si tratta per lo più famiglie con reddito prevalente da lavoro dipendente, per le quali è allo studio l’ipotesi di inserire – nei decreti attuativi – una clausola di salvaguardia: a questo scopo, per fare in modo che nessuno ci perda, lo studio Arel-Fondazione Gorrieri-Alleanza per l’infanzia ha stimato un costo ulteriore di 800 milioni di euro”. Spetterà agli uffici tecnici, ora trovare una quadra tra risorse e importi. Sperando che sia davvero possibile. E che alla fine l’assegno unico per i figli da 250 euro non sia tutto un grande bluff.