Assegno di inclusione, dalla platea dei beneficiari all’importo medio: tutti i dati sulla misura che ha sostituito il Reddito di cittadinanza

L'Inps ha pubblicato i dati relativi all'Assegno di inclusione e al Supporto formazione lavoro. La Cgil attacca: "Platea dimezzata".

Assegno di inclusione, dalla platea dei beneficiari all’importo medio: tutti i dati sulla misura che ha sostituito il Reddito di cittadinanza

Finalmente arrivano i dati ufficiali: sono stati 760mila i nuclei familiari a cui sono state accolte le domande per l’Assegno di inclusione nel 2024. A renderlo noto è l’Inps, che ha pubblicato l’aggiornamento dell’Osservatorio statistico relativo all’Adi e al Supporto formazione lavoro, le due misure che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza.

“I nuclei familiari con domanda accolta per l’Assegno di Inclusione sono poco meno di 760 mila, coinvolgendo complessivamente 1,82 milioni di persone” mentre “l’importo medio mensile del beneficio è stato pari a 620 euro, con una maggiore concentrazione dei beneficiari nelle regioni meridionali, in linea con la precedente misura del Reddito di cittadinanza”.

Assegno di inclusione e Supporto formazione lavoro, cosa dicono i dati Inps

Nel mese di dicembre 2024, prosegue l’Inps, il numero di nuclei beneficiari di pagamenti Adi è stato pari a quasi 608mila con importo medio erogato di 627 euro. Di questi nuclei, in 235mila sono presenti minori; in 229mila sono presenti disabili; in 302mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; in 12mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”.

Per quanto riguarda il Supporto per la formazione e il lavoro dall’inizio della prestazione (settembre 2023) sono 133mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento, con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole. Dopo oltre 12 mesi, a dicembre 2024, i beneficiari in pagamento sono circa 68mila, il 48% appartiene alla fascia di età compresa tra i 50 e i 59.

“In merito alla relazione tra i nuclei percettori di RdC/PdC (1,07 milioni a luglio 2023) e le nuove misure – sottolinea l’Inps – si è potuto osservare che il 60% è risultato successivamente percettore di Adi/Sfl”. Il 25% dei nuclei non risulta aver presentato domanda né per Adi né per Sfl, mentre per il residuo 15% la domanda non è stata accolta. Complessivamente il 26% dei nuclei percettori di RdC/PdC a luglio 2023 ha avuto almeno un componente che ha trovato lavoro nel 2024.

L’attacco della Cgil: platea dimezzata rispetto al Reddito di cittadinanza

Sui dati dell’Inps è la Cgil ad attaccare il governo per la restrizione della platea rispetto al Reddito di cittadinanza: “Finalmente, dopo un imperdonabile silenzio, l’Inps pubblica i dati su Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro. Si conferma ciò che la Cgil denuncia da mesi: l’introduzione dei nuovi strumenti ha dimezzato la platea dei beneficiari di misure di contrasto della povertà”, affermano le segretarie confederali Daniela Barbaresi e Maria Grazia Gabrielli.

“Nel 2024 – sottolineano le dirigenti sindacali – la media mensile dei percettori di almeno un pagamento di Adi è stata solo di 599mila nuclei familiari, pari a circa 1,4 milioni di persone. Se si aggiungono anche le 60mila persone beneficiarie di Sfl, restano comunque senza risposte metà delle famiglie e delle persone che fino a un anno e mezzo fa potevano contare sul Reddito di cittadinanza, misura di carattere universale contro la povertà. Se l’obiettivo era quello di risparmiare sui poveri – concludono Barbaresi e Gabrielli – la ministra e il governo possono dire di averlo raggiunto”.