Il mese cerchiato in rosso è quello di novembre: sarà allora che Carlo Freccero lascerà, come previsto, la direzione di Rai2 dando il via a una serie di cambiamenti al vertice di Viale Mazzini che toccheranno non solo Rai2, ma anche Rai1 e Tg1 (senza dimenticare eventuali altri colpi di scena che, mai come in questi casi, non si possono sottovalutare). Ed è proprio in vista dell’addio di Freccero che i renziani starebbero preparando il grande assalto a Viale Mazzini. Come ricostruito da La Notizia già la settimana scorsa, a muovere parecchi fili sarebbe l’ex amministratore delegato e considerato vicino a Matteo Renzi, Mario Orfeo. Ma, rivelano alcune fonti interne alla Rai, sarà molto difficile – come pure ventilato nei giorni scorsi da alcuni quotidiani – che vada a ricoprire una delle tessere che potrebbero essere vacanti. Per varie ragioni.
Innanzitutto per una questione di opportunismo: essendo stato Ad, sarebbe formalmente un “passo indietro” per Orfeo essere direttore di rete o di testata. In secondo luogo non si pone neanche il problema economico, guadagnando Orfeo già 240mila euro, a prescindere dall’incarico ricoperto. Ed ecco, allora, che conviene essere una sorta di deus ex machina e lavorare nell’ombra. Esattamente come, secondo alcuni, starebbe facendo e avrebbe fatto in Parlamento il senatore di Rignano.
CHI SALE… Questo spiegherebbe perché, secondo i ben informati, il telefono di Orfeo in questi giorni starebbe bollendo di chiamate: tanti vorrebbero avere udienza e vorrebbero essere ricevuti.Per l’ora l’unica cosa che, col passare del tempo, si fa via via più certa è che oltre a Freccero dovrebbero lasciare anche Teresa De Santis e Giuseppe Carboni: la prima avrebbe cercato invano fino all’ultimo nuove garanzie politiche incontrando parlamentari dem e Cinque stelle; il secondo, invece, già si sarebbe rassegnato. Per la direzione di testata del Tg1 il nome che resta caldo è quello dell’attuale vicedirettore Filippo Gaudenzi: il suo profilo, d’altronde, accontenterebbe sia il Pd che l’ala più a sinistra del Movimento.
Per il post-De Santis potrebbe tornare in auge il nome di Angelo Teodoli: anch’egli vicino a Renzi, a capo prima di Rai2 e poi di Rai1, Teodoli gode della fiducia anche dell’Ad Fabrizio Salini che, non a caso, l’ha messo a capo dell’ambitisismo progetto di rilancio di RaiPlay con Rosario Fiorello. Per Rai2, invece, potrebbe essere la volta buona di Maria Pia Ammirati: già allo scorso giro di nomine, d’altronde, era spuntato il suo nome; poi non se ne fece più nulla. Ma ora potrebbe essere diverso: la Ammirati, infatti, non è solo vicina ai renziani (e a Orfeo) ma godrebbe della stima anche di Vincenzo Spadafora che, come si sa, nella partita per il Governo giallorosso ha avuto un ruolo più che centrale.
…E CHI SCENDE. Resta, infine, il capitolo trasmissioni. Dopo l’intervista alla donna sotto scorta di Bruno Vespa, Porta a Porta è finito nel ciclone ma sarà praticamente impossibile farlo saltare. Le polemiche, però, stanno fomentando quelle fronde di Pd e Cinque stelle che non hanno mai goduto di particolare stima da parte di Vespa. L’obiettivo, in altre parole, è giungere a un suo ridimensionamento: di visibilità ma, soprattutto, economico. Non si può, infine, non citare La Vita in Diretta: i bassi ascolti (soprattutto se paragonati a quelli di Barbara D’Urso su Canale5) potrebbero diventare pericolosi per il duo Lorella Cuccarini-Alberto Matano, specie nel momento in cui dovesse cambiare la gestione aziendale.