Undici condanne ad alcuni degli autori dell’assalto alla sede della Cgil sono state confermate in appello. I giudici della prima sezione d’Appello hanno valutato valido l’impianto accusatorio della procura di Roma, modificando solamente in maniera minima le condanne per gli imputati che avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato dopo i fatti risalenti all’ottobre del 2021, con l’assalto avvenuto durante una manifestazione contro il Green pass.
Tra le condanne c’è quella a sei anni di reclusione per Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova a Roma. Stessa pena per Massimiliano Ursino, leader palermitano dello stesso movimento di estrema destra. Condanna scesa invece da sette anni a cinque anni e quattro mesi per Claudio Toia, rappresentante del gruppo ultras juventino Antichi valori. Ridotta la pena anche per Mirko Passerini: da cinque anni e mezzo a cinque anni e quattro mesi. I reati contestati agli imputati sono quelli di devastazione e resistenza.
L’altro procedimento sull’assalto alla sede della Cgil
Le prime sentenze per l’assalto alla sede della Cgil erano arrivate a luglio dello scorso anno per sei imputati. Se ne sono poi aggiunte altre due, a gennaio, che hanno portato ad altre cinque condanne. Le sentenze d’appello riguardano solamente una parte dell’indagine: parallelamente viene portato avanti anche un procedimento che vede tra gli imputati Castellino, Roberto Fiore e l’ex Nar Luigi Aronica. Per loro alle accuse di devastazione aggravata in concorso e resistenza, si aggiunge anche quella di istigazione a delinquere.