Roma, 6 nov. (askanews) – Ad oltre due anni di distanza dalla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di annullare la sentenza “Roe v Wade” che garantiva il diritto all’aborto, il 5 novembre gli elettori di 10 stati Usa hanno espresso anche il loro voto per sancire questo diritto nelle loro costituzioni statali.Il Missouri ha votato per modificare la propria costituzione statale per proteggere il diritto all’aborto, diventando il primo Stato dalla caduta della sentenza “Roe v Wade” a revocare il suo divieto quasi totale di aborto. Tra gli altri Stati ad avere protetto l’accesso all’aborto ci sono Arizona e ancora Colorado, New York, Maryland, Montana e Nevada. Ma negli Stati di New York, Colorado e Maryland, dove l’aborto è già legale, i referendum servivano in sostanza a mantenere l’attuale legislazione in vigore.La Florida ha invece bocciato il referendum che prevedeva un’estensione del periodo di sei settimane entro cui l’aborto è consentito, mentre in South Dakota gli elettori hanno respinto il tentativo di rendere l’aborto legale entro un limite di tre mesi (attualmente è sempre vietato, tranne nel caso in cui un parere medico assicuri che c’è pericolo per la vita della donna).In Nebraska, gli elettori si confrontavano su due quesiti: uno prevedeva di inserire il diritto all’aborto fino alla 24esima settimana, l’altro di mantenere l’attuale divieto e cioè aborto possibile entro 12 settimane. Gli elettori hanno bocciato il primo referendum e approvato il secondo.Prima di martedì, 7 stati avevano tenuto referendum elettorali legati all’aborto, e i sostenitori del diritto all’aborto li avevano vinti tutti prima che la Florida interrompesse la serie di vittorie consecutive. I risultati delle misure di martedì non saranno l’ultima parola: gli Stati che votano per revocare i divieti dovranno affrontare contenziosi o disegni di legge contro l’aborto prima che tali divieti vengano abrogati.
06/11/2024
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