Hama (Siria), 6 dic. (askanews) – Il giorno dopo la presa di Hama da parte di Hayat Tharir al-Sham (HTS, ex Fronte al Nusra), gli abitanti festeggiano l’ingresso in città dei miliziani islamisti, mentre l’esercito regolare ha abbandonato la città, la quarta più grande della Siria, aprendo la strada agli aggressori verso Homs, a circa 40 chilometri di distanza.Un’apecar trascina la testa mozzata della statua dell’ex presidente siriano Hafez Assad, padre dell’attuale Bashir Al Assad, tra suoni di clacson, spari in aria e cori anti-governativi.Tutto è iniziato una settimana fa circa, il 27 novembre, quando gli islamisti di Hayat Tahrir al Sham insieme a diversi gruppi armati dell’opposizione siriana hanno lanciato un’offensiva su larga scala contro l’esercito governativo nelle province di Aleppo e Idlib per la prima volta dal 2016.In una conferenza stampa da al-Hasakah, nel Nord della Siria, il capo delle Forze democratiche siriane (SDF), alleanza di milizie curde e arabe, Mazloum Abdi, ha aperto al dialogo con gli islamisti:”Vogliamo una de-escalation con Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e le altre parti e risolvere i nostri problemi attraverso il dialogo”, ha affermato Mazloum Abdi, riferendosi anche alla Turchia e dicendosi “sorpreso” di fronte al rapido crollo delle forze governative siriane in prima linea.Intanto a Baghdad il ministro degli Esteri Fuad Hussein ha ricevuto la controparte iraniana, Abbas Araghchi e siriana, Bassam al-Sabbagh per discutere dell’escalation in Siria. Stando a fonti anonime, l’Iran intende inviare missili e droni in Siria e aumentare il numero dei suoi consiglieri militari per sostenere il presidente Bashar al Assad contro i ribelli.
24/12/2024
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