Roma, 5 apr. (askanews) – La Life Support di Emergency ha completato venerdì mattina le operazioni di salvataggio di due imbarcazioni in difficoltà, tra loro molto vicine, in acque internazionali, in zona SAR libica, con a bordo 200 persone in totale.”Stamattina all’alba abbiamo individuato tramite radar due imbarcazioni in difficoltà. Abbiamo appurato che i due mezzi erano sovraffollati, quindi abbiamo allertato il nostro team di soccorso e messo i gommoni in acqua. Fatto il primo assessment, abbiamo soccorso e portato a bordo 200 persone. Ora sono tutti nella nostra ‘shelter area’, li abbiamo rifocillati e il team medico sta procedendo alle visite per valutare le loro condizioni di salute” dice Domenico Pugliese, comandante della Life Support.Il trasferimento dei naufraghi dalle loro imbarcazioni precarie alla Life Support è stato completato alle 8.30 di venerdì mattina. Una delle persone soccorse è stata portata a bordo in stato di incoscienza. Le barche, avvistate direttamente dal ponte di comando, sono state individuate intorno alle 6 del mattino. Lunghe circa 12 e 10 metri, erano partite entrambe dalla Libia, una da Sabratha la seconda da Zawiya.”Dopo il soccorso – ha aggiunto il comandante della Life Support Domenico Pugliese – siamo stati avvicinati dall’imbarcazione 658 della cosiddetta guardia costiera libica, che ci ha chiesto quante persone avessimo tratto in salvo e ci ha detto di dirigerci verso nord”.Tra i 200 naufraghi ci sono 21 donne e 14 minori di cui 8 non accompagnati. Le nazionalità delle persone soccorse comprendono Bangladesh, Egitto, Eritrea, Ghana, Pakistan, Palestina, Siria.Sara Chessa, infermiera a bordo della Life Support ha dichiarato: “Abbiamo avuto un caso sanitario urgente, un ragazzo arrivato in stato di incoscienza. Dopo un primo intervento medico le sue condizioni sono migliorate, ma abbiamo bisogno di tenerlo ancora sotto osservazione”.Dopo aver concluso l’operazione di soccorso e averla notificata alle autorità competenti, la Life Support ha richiesto un porto di sbarco per i 200 naufraghi. L’MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) italiano ha assegnato Ravenna come Pos (Place of Safety), a circa quattro giorni di navigazione dal luogo del soccorso. Un porto molto lontano che obbliga persone già provate a seguito di un lungo viaggio, in condizioni difficili, a trascorrere altri giorni in mare, anziché essere sbarcate il prima possibile, denuncia Emergency.
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