Roma, 25 feb. (askanews) – Flash mob colorato, tra balli e maschere, di Greenpeace e altre ong ambientaliste davanti alla sede della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, dove è in corso la COP 16.2, la più grande conferenza mondiale sulla biodiversità. Gli attivisti chiedono di fare pressione sui governi affinché mantengano la promessa fatta due anni fa di proteggere il 30% delle terre e dei mari del mondo entro il 2030.”Siamo qui per chiedere che a questa riunione siano finalmente mantenute le promesse fatte negli anni precedenti. Dal 2022 alla Cop di Montreal dove è stato deciso che si sarebbero protette al livello globale il 30% delle terre e il 30% degli Oceani”, ha spiegato ad Afp Martina Borghi, Responsabile Campagna Foreste di Greenpeace Italia.”Dobbiamo sbloccare 20 miliardi di dollari entro il 2025 e altri 30 miliardi di dollari entro il 2030. Questo assicurerà che tutte le promesse che sono state fatte, tutti gli impegni, per l protezione delle terre emerse e gli oceani siano mantenuti realmente e applicati in maniera equa e giusta dai popoli indigeni”, ha aggiunto.”A livello globale stiamo assistendo a una perdita della biodiversità molto rapida e gravosa. Sono oltre un milione le specie animali e vegetali a rischio estinzione e ogni due secondi perdiamo un’area di foresta grande come un campo da calcio. Gli oceani e le foreste sono fondamentali, sono dei magazzini di carbonio, hanno la grande capacità di assorbire anidride carbonica. Se perdiamo questi alleati naturali contro la crisi climatica, non saremo in grado di salvare il clima del nostro pianeta”, ha concluso l’attivista.
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