Striscia di Gaza, 19 ago. (askanews) – Le immagini diffuse dall’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino Oriente, mostrano l’entità dei danni nella città di Gaza, nel Nord del territorio palestinese, mentre un convoglio entra nella città come parte di una missione umanitaria per consegnare carburante.
A gennaio, dopo tre mesi di guerra innescata da un attacco senza precedenti di Hamas in Israele, la Banca Mondiale ha stimato che il 79% delle strutture del settore privato nella Striscia di Gaza erano state parzialmente o totalmente distrutte. Mancano cibo e acqua per la popolazione. E anche le fabbriche ancora in piedi sono ferme da mesi per mancanza di energia elettrica.
Il carburante per i generatori arriva col contagocce e va principalmente agli ospedali e alle infrastrutture delle Nazioni Unite. Trovare vestiti e scarpe nella Striscia di Gaza, che è chiusa al commercio col resto del mondo, è quindi un miracolo. Secondo la Banca Mondiale, “quasi tutti gli abitanti di Gaza sono poveri”. Intanto, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato Israele e il movimento islamico palestinese Hamas a “non far deragliare” i negoziati per un cessate il fuoco dopo più di dieci mesi di guerra nella Striscia di Gaza, definendolo “un momento decisivo” da raggiungere.