È prevista a breve la firma del premier Mario Draghi al nuovo Dpcm che stabilirà dove si potrà accedere solo con il Super Green Pass. Al momento sembra che il governo abbia trovato l’intesa sui negozi dove dal primo febbraio si potrà entrare ancora senza dover esibire alcuna certificazione Dopo l’ultimo decreto del 5 gennaio scorso, i ministeri competenti stanno lavorando infatti alla lista degli esercizi commerciali dove non servirà il lasciapassare.
BRACCIO DI FERRO. È ancora incertezza invece su edicole e tabaccai. A mettere i paletti è stata ancora una volta la Lega, nella persona del ministro Giancarlo Giorgetti. Se i ministeri della Salute, della Giustizia e della Pubblica amministrazione condividono la proposta di esentare dal Green Pass base – consentendo l’accesso a chi esibisce l’esito di un tampone negativo – ad attività legate a esigenze alimentari (come i supermercati) sanitarie (farmacie e parafarmacie) e di giustizia (le caserme dove poter sporgere denuncia se si è vittime di un reato) che abbiano il criterio dell’urgenza e dell’indifferibilità.
Il Mise invece è intenzionato ad allargare le maglie, includendo nel pacchetto, ad esempio, edicole e tabaccai, nonché i negozi più in generale, tra questi, ad esempio, fiorai, cartolerie, vivai, fotografi, librerie, esercizi dove si vendono giocattoli piuttosto che articoli sportivi. Alla fine l’accordo è stato trovato sulle edicole, ma solo quelle all’aperto. Che si sono guadagnate l’esenzione insieme ai mercati rionali, ai commercianti ambulanti e ai benzinai. Tutte quelle realtà commerciali all’aperto, dunque, dove i rischi di contagio sarebbero minori.
LE MISURE. Oltre agli acquisti di alimentari, resteranno pass free anche farmacie e parafarmacie. Mentre tra le questioni ancora aperte c’è anche quella dei centri commerciali, dove potrebbe essere consentito l’accesso senza Green Pass al supermercato ma non negli altri negozi. Non servirà il certificato anche per acquistare pellet o legna per il riscaldamento. In più, sempre su proposta del Mise, ci potrebbero essere clausole che tutelino le situazioni di emergenza e urgenza nelle realtà dove è più complicato effettuare un tampone in tempi rapidi, come ad esempio nei piccoli comuni di montagna.
Certo è che nel nuovo Dpcm trova spazio anche il nodo relativo all’indennità di malattia per quarantena Covid per tutti quei lavoratori che si trovino obbligatoriamente a casa dopo il contatto con un positivo. Il 31 dicembre scorso è infatti scaduta l’indennità di quarantena precedentemente prevista, e secondo le prime indiscrezioni trapelate da Palazzo Chigi sembra remota la possibilità che venga nuovamente riconosciuta. Nel decreto del governo Draghi, il secondo del 2022, del valore di circa 1 miliardo, dovrebbero invece rientrare i ristori per i settori più colpiti dalle misure anti-Covid, come turismo, sport, spettacoli e discoteche.
“Il Dpcm – ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – chiarirà quali saranno le attività ritenute essenziali, ad esempio le farmacie e gli alimentari. Un provvedimento necessario per fare chiarezza per i cittadini. Dobbiamo usare ancora prudenza, responsabilità e gradualità. Siamo però di fronte a uno scenario diverso dovuto non solo all’evoluzione dinamica della pandemia ma anche agli importanti risultati della campagna vaccinale. Ed è per questo che dobbiamo adeguare le regole alla nuova situazione”.
Per Costa è arrivato anche il momento di superare il sistema dei colori. “C’è una platea del 90 per cento di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L’unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa” ha aggiunto Costa.