Un arresto lampo, durato solo 20 minuti con il successivo rilascio immediato su cauzione (da 200mila dollari). E una foto segnaletica storica, la prima per un ex presidente degli Stati Uniti. Donald Trump è stato arrestato per aver tentato, insieme ad altri 18 alleati, di ribaltare l’esito del voto in Georgia nel 2020.
L’immagine della sua incriminazione, la quarta, resterà nella storia. Iniziata con la discesa dal suo jet privato, col pollice alzato e il viso imbronciato. Poi un corteo di auto e moto di scorta che l’ha accompagnato fino al carcere tra qualche fan e qualche residente che l’ha contestato.
Alla fine l’arrivo in un carcere noto per il suo sovraffollamento e persino per le morti sospette al suo interno. Dopo la lettura dei 13 capi d’imputazione, tra cui risultano anche la violazione della legge anti-racket e la cospirazione, è arrivata la foto segnaletica.
Il ritorno su Twitter con la foto segnaletica, era assente dal 2021
Donald Trump è tornato su X (ex Twitter) per la prima volta dopo più di due anni, postando la sua storica foto segnaletica, scattata in una prigione di Atlanta al momento della sua consegna per una quarta incriminazione. L’ex presidente degli Stati Uniti non postava un messaggio sul suo social network preferito dal gennaio 2021, pochi giorni dopo l’attacco al Congresso degli Stati Uniti compiuto dai suoi sostenitori. Ha pubblicato una foto della sua foto segnaletica e le parole: “Interferenza elettorale. Mai arrendersi!” insieme a un collegamento al suo sito, che indirizza a un sito di raccolta fondi. Quello di oggi è stato il primo post di Trump su questo social dall’8 gennaio 2021, quando Twitter ha sospeso il suo account a tempo indeterminato motivandolo con il timore che avrebbe incitato ulteriore violenza in seguito all’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti.
https://t.co/MlIKklPSJT pic.twitter.com/Mcbf2xozsY
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 25, 2023
La storica foto segnaletica di Trump
Trump si fa ritrarre con un’espressione rabbiosa. Viene schedato con il numero P01135809. I suoi connotati fisici sono: “Maschio bianco, alto 1,92 cm per 97 chili, capelli biondi o fragola, occhi blu”. La prassi è quella riservata a qualsiasi comune criminale, nulla di diverso.
E la foto sarà un’arma, secondo la volontà dello stesso ex presidente, da usare per il suo ritorno in politica. L’idea di Trump è di usare la foto col timbro dello sceriffo per farla diventare una sorta di gadget elettorale. Tanto che già si attendono le t-shirt con quella foto.
L’ex presidente Usa dopo il pagamento della cauzione
Dopo l’uscita dal carcere Trump non ha fatto lo show che qualcuno si aspettava. Si è limitato a dire: “Non ho fatto nulla di sbagliato, è un giorno molto triste per l’America. Quello che è accaduto è una parodia della giustizia, un’interferenza elettorale, non abbiamo mai visto nulla del genere in questo Paese”.
Il 5 settembre l’ex presidente sarà chiamato a ripresentarsi in udienza per dichiararsi colpevole o non colpevole. Poi il 23 ottobre inizierà il primo processo a uno dei 18 imputati insieme a Trump: è stata accolta la richiesta di un dibattimento rapido per Kenneth Chesebro, avvocato accusato di aver orchestrato il piano per i falsi elettorali.