Arrestato l’ex manager di Fiera Milano Massimo Hallecker per un traffico di tangenti sugli appalti dal valore di 16,5 milioni di euro. Oltre all’ex manager, finito ai domiciliari, ci sono anche altri dieci indagati tra imprenditori e titolari di aziende.
Arrestato l’ex manager di Fiera Milano Massimo Hallecker
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno arrestato e messo ai domiciliari l’ex manager della Fiera di Milano Massimo Hallecker. Il fermo è scattato nell’ambito di un’inchiesta per corruzione condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della GdF e coordinata dal pm di Milano Paolo Storatri e dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli.
In relazione al provvedimento del gip Domenico Santoro, l’ex manager della Fiera di Milano pare abbia ricevuto tangenti su tre appalti per servizi di magazzino, manutenzioni edili e impianti elettrici per un valore di 16,5 milioni di euro in qualità di senior buyer presso l’ufficio acquisti di Fiera.
Insieme a Hallecker, sono state indagate altre dieci persone e sono in corso perquisizioni. Il traffico di tangenti che ha portato all’arresto del manager, invece, ha avuto inizio nel marzo 2020 e si è protratto fino al 2022. Per l’intera durata dell’inchiesta, Fiera Milano ha costantemente collaborato con le forze dell’ordine. La denuncia che ha fatto partire il procedimento investigativo, infatti, è stata presentata dall’ad di Fiera, Luca Palermo e dal presidente dello stessa fondazione lombarda, Enrico Pazzali.
Contestate tangenti sugli appalti
Nel caso di due appalti truccati, uno legato alla manutenzione e alla conduzione edile, impiantistica ed assistenza alle manifestazioni dei quartieri di Milano e di Rho e un altro all’installazione di impianti elettrici per stand preallestiti e aree di servizi e speciali a Fieramilano, Fieramilanocity e Centro congressi Mi Co, sembrerebbe che Massimo Hallecker abbia ricevuto 20 mila e 810 euro dall’imprenditore che gestisce Eletric srl, che figura tra gli indagati.
Per quanto riguarda il terzo appalto, dal valore di oltre 8 milioni, l’ex manager della Fiera di Milano avrebbe favorito l’impresa Fabbro Logistics Management & Services S.p.A. per la gestione di servizi logistici per il magazzino di Lainate di Nolostand. Al momento, sono indagati tre titolari della società. Per agevolare la società, Hallecker avrebbe ricevuto una tangente di importo non ancora quantificato, la promessa di essere incluso in un progetto edile da 25 milioni e l’affidamento di una commessa.
Nel dettaglio, in un caso gli appalti sarebbero stati veicolati a favore di un imprenditore che, mediante un proprio prestanome, avrebbe poi corrisposto le tangenti al senior buyer, tramite due bonifici bancari riportanti causali fittizie quali “acquisto mobili usati” o “acquisto Rolex” per complessivi 20.000 euro circa.
In un altro caso, invece, l’utilità sarebbe stata conseguita facendo in modo che l’impresa vincitrice della gara “subappaltasse la quasi totalità del valore complessivo del lavori ad una società amministrata di fatto da un socio in affari del senior buyer”.
“Mimmo stappa e preparati a lavorare duro”. Aveva scritto Massimo Hallecker in un messaggio WhatsApp inviato il 2 dicembre 2020 a Domenico Seidita, uno degli indagati per l’appalto da circa 8 milioni per la gestione dei servizi logistici del magazzino di Lainate. Gara che sarebbe stata pilotata dal primo e affidato a Fabbro L M spa la quale ‘obbligatoriamente’ avrebbe dato in subappalto i lavori per quasi l’intero ammontare del loro valore alla Idea Servizi srl, società dell’amico Mimmo “in stretti rapporti personali e societari” con lo stesso Hallecker e un’altra persona.
Come si legge nell’ordinanza del gip Santoro, questa sarebbe una delle utilità ricevute da Hallecker. Anche il direttore commerciale della stessa Fabbro, sentita come teste lo scorso maggio, rispondendo alle domande se l’ex manager avesse ricevuto utilità, ha affermato: “Non me lo ricordo. Personalmente non ho dato soldi, però c’erano fatture che la Fabbro avrebbe dovuto pagare a una società di cui non ricordo il nome per fare arrivare una somma di denaro ad Hallecker parametrata ad una percentuale” sul valore dell’appalto pari al 5 per cento. I fratelli Fabbro sono già stati arrestati alcuni mesi fa nell’indagine milanese con al centro mazzette per gli appalti delle mense.