Il boss della ‘Ndrangheta Francesco Pelle, 43 anni, è stato arrestato oggi a Lisbona. Il super latitante, da anni inserito nell’elenco dei ricercati di massima pericolosità del ministero dell’Interno, è stato rintracciato dai Carabinieri in una clinica della capitale portoghese dove era in cura per il Covid. Pelle, detto “Ciccio Pakistan”, era irreperibile dal 2007. Nel 2019 è era stato condannato in via definitiva all’ergastolo quale mandante della strage di Natale. Il boss è stato arrestato dagli agenti dell’Unità nazionale antiterrorismo della policia judiciaria portoghese.
Pelle è ritenuto il mandante dell’omicidio di Maria Strangio, moglie del capoclan avversario Giovanni Luca Nirta. Episodio, che nella faida di San Luca tra i Pelle-Vottari ed i Nirta-Strangio, porto anche alla strage del ferragosto 2007 a Duisburg, in Germania con 6 morti.
Il boss, dal 2006 costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato ferito in un agguato il 31 luglio del 2006 ad Africo, era fuggito da Milano dove era sottoposto all’obbligo di dimora proprio in attesa della sentenza definitiva della Cassazione. A luglio, una volta condannato, ha fatto perdere le sue tracce. Pelle aveva già trascorso un anno di latitanza, dopo la strage di Duisburg e fu arrestato dai Carabinieri nel settembre 2008 in una clinica di Pavia.
Le indagini che hanno portato al suo arresto sono state condotte dai Carabinieri del Reparto Operativo di Reggio Calabria in collaborazione con i colleghi del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco, nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dal sostituto Alessandro Moffa, da tempo sulle tracce del latitante.
“È stato individuato stanotte – ha spiegato all’Ansa Bombardieri – e l’arresto è avvenuto in mattinata. Per noi non è mai cessata la ricerca del latitante. In questo periodo i nostri investigatori si sono avvicinati in più occasioni alla sua cattura. Oggi finalmente è stato arrestato nella penisola iberica. ‘Ciccio Pakistan’ era un latitante di massima pericolosità inserito nello speciale elenco del ministero dell’Interno. Adesso le indagini continuano per capire come abbia fatto a darsi alla fuga e da chi è stato aiutato in questi due anni”.