È arrestato lunedì scorso a Milano Malpensa, su richiesta degli Stati Uniti, il 40enne, imprenditore russo, Artem Uss (nella foto). A renderlo noto è stata l’ambasciata della Federazione russa su Facebook. Uss è il figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Alexander Uss, e sarebbe accusato, insieme ad altri 4 cittadini russi, di elusione delle sanzioni e riciclaggio di denaro.
L’imprenditore russo Artem Uss, arrestato lunedì a Malpensa, è il figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk
Artem Uss è accusato, insieme agli altri quattro indagati russi e a due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti tecnologie elettroniche destinate ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.
Uss è accusato, insieme a quattro russi e a due broker petroliferi venezuelani, di elusione delle sanzioni e riciclaggio di denaro
Nell’atto d’incolpazione firmato dalla Procura di New York, Artem Uss parla con un altro indagato, Yury Orekhov, delle sanzioni in arriva in Russia per la guerra in Ucraina. Nelle loro comunicazioni – è scritto nel documento – discutono dell’applicazione delle sanzioni. Per esempio, l’11 marzo 2022, circa due settimane prima dell’invasione russa in Ucraina, Uss manda un messaggio a Orekhov: “Loro (Usa ed Europa) stanno preparando un pacchetto di sanzioni. Sembra che i governatori saranno inclusi”.
La Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’arresto dell’imprenditore russo. Domani comparirà davanti al giudice
La Corte d’Appello di Milano ha convalidato l’arresto dell’imprenditore russo Artem Uss che comparirà domani in udienza davanti al giudice della quinta penale d’appello del tribunale di Milano, Roberto Peroni Ranchet, nel corso della quale gli verrà chiesto se ritiene di dare il consenso o meno all’estradizione. In caso negativo ci vorranno alcune settimane per la conclusione del procedimento di estradizione. La difesa potrà chiedere, nel frattempo, una misura meno afflittiva del carcere, come i domiciliari. Il legale Vinicio Nardo lo ha incontrato ieri in carcere.
Gli Stati Uniti hanno accusato cinque cittadini russi, tra i quali Uss, e due commercianti di petrolio di nazionalità venezuelana di evasione delle sanzioni e riciclaggio di denaro. In base all’accusa con 12 capi d’imputazione, sono stati accusati i russi Yury Orekhov, lo stesso Artem Uss, Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov, e i commercianti di petrolio venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce e Juan Carlos Soto.
Secondo le indagini condotte dall’Fbi, gli imputati sono coinvolti nell'”orchestrazione di un complesso sistema per ottenere illegalmente tecnologia militare statunitense e petrolio sanzionato dal Venezuela”. Secondo il Dipartimento di Giustizia Usa, Orekhov e Uss sono stati arrestati rispettivamente in Germania e in Italia il 17 ottobre e saranno sottoposti a procedura di estradizione. Se condannati, gli imputati rischiano un massimo di 30 anni di carcere.
“La fornitura di prodotti petroliferi, attrezzature pubbliche e mezzi tecnici, liberamente venduti e acquistati in tutto il mondo, viene improvvisamente dichiarata illegale dalle autorità americane. Come mai? Solo perché è fatto per il bene della Russia. La connotazione politica di queste accuse è ovvia”, ha scritto il governatore Alexander Uss su Telegram.
“L’ho incontrato e sta come uno che è stato messo in carcere, così sta”, ha detto il legale che assiste Uss, l’avvocato Vinicio Nardo. Il 40enne, secondo quanto è stato riferito, non era in transito all’aeroporto di Malpensa, diretto in Turchia, ma pare fosse in Italia almeno da qualche tempo. Il suo legale ha spiegato, inoltre, che non sapeva di essere destinatario di un mandato d’arresto internazionale.