Il governo Meloni ha prima proposto la proroga delle forniture di armi in Ucraina fino a tutto il 2023 e poi, dopo le reazioni e polemiche dell’opposizione, ha ritirato l’emendamento.
Armi in Ucraina, il governo prima propone la proroga al 2023 poi fa marcia indietro
Il governo Meloni aveva chiesto di prorogare l’invio di armi in Ucraina con un emendamento al decreto Calabria. Il testo prevedeva l’invio di armi anche nel 2023 e includeva la “partecipazione di personale militare a iniziative NATO” e le misure “per il servizio sanitario della Calabria”.
Ecco il contenuto dell’emendamento: “È prorogata fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, di cui all’articolo 2-bis del decreto legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022, n.28, nei termini e con le modalità ivi stabilite”.
“Un vero e proprio colpo di mano alle spalle del Parlamento. Le destra al governo usa le armi per accreditarsi con Nato e Usa alle spalle della Ue”, ha commentato in una nota il capogruppo dell’alleanza Verdi e Sinistra e presidente del gruppo Misto del Senato, Peppe De Cristofaro.
“Il governo dei furbetti. C’è un decreto legge dove dentro ci sono le misure straordinarie per la sanità della Calabria, una proroga per alcune commissioni Aifa, e misure per personale alla Nato. E che fanno ? Ci mettono dentro la proroga per altri 12 mesi per le armi all’Ucraina. Uno schiaffo in piena regola al Parlamento”, ha dichiarato anche il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
L’esecutivo ha poi ritirato l’emendamento per garantirsi il consenso
Tuttavia, è stato ritirato definitivamente l’emendamento dei relatori al decreto Nato che introduceva nel provvedimento la proroga dell’invio di armi all”Ucraina fino a dicembre 2023. E’ quanto si apprende a margine delle commissioni Difesa e Sanità del Senato. Probabilmente la scelta è stata presa per assicurarsi un presente e futuro supporto in Aula, dopo le reazioni negativa alla prima decisione della proroga.
“Il governo non si è mai nascosto sull’invio di invio armi all’Ucraina. Il ministro Crosetto ha dato totale disponibilità a riferire alle Camere prima dell’invio. Si tratta di prorogare una norma e l’emendamento era una scelta tecnica per rendere più semplice e veloce il deposito e garantire la conversione entro il 31 dicembre. Se le opposizioni ci danno garanzie di convertire un decreto entro dicembre, il Cdm, su proposta del ministro della Difesa Crosetto, prenderà in considerazione la possibilità di un decreto” ha dichiarato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della conferenza dei capigruppo Senato.