Armi all’Ucraina prima possibile

Tajani: "L'invio di armi avverrà il prima possibile. L'Ucraina ha urgente bisogno anche di aiuti per i civili".

Armi all’Ucraina prima possibile

“L’invio di armi avverrà il prima possibile. L’Ucraina ha urgente bisogno anche di aiuti per i civili. Ci stiamo concentrando sul sostegno umanitario. La Russia vuole riportare l’Ucraina al Medioevo. Per i missili Samp-T ci vuole tempo, ci sono questioni tecniche da risolvere, ma arriveremo a una soluzione”. È quanto ha detto a la Stampa il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in merito all’invio di armi e aiuti all’Ucraina.

Tajani: “L’invio di armi avverrà il prima possibile. L’Ucraina ha urgente bisogno anche di aiuti per i civili”

“Abbiamo mandato decine di tonnellate di materiale elettrico – ha detto ancora il ministro degli Esteri parlando delle forniture di armi e aiuti umanitari all’Ucraina -, trasformatori, generatori elettrici, perché la stagione invernale rischia di essere durissima per la popolazione ucraina, molte infrastrutture energetiche sono compromesse. Aggiungiamo altri 10 milioni per l’emergenza”.

Tajani: “Dobbiamo tenere in piedi la rete elettrica del Paese”

“Dobbiamo tenere in piedi la rete elettrica del Paese – ha detto ancora il ministro degli Esteri -, è una corsa drammatica per la salvezza di un popolo. La nostra Protezione civile ha convogliato le donazioni di aziende in questo settore e beni umanitari per un valore di 8 milioni di euro, attraverso il meccanismo europeo. Dall’inizio della guerra, abbiamo accolto 175 mila ucraini, con una risposta di grande solidarietà”.

“Dobbiamo affrontare questioni tecniche, per assemblare il sistema difensivo coi francesi”

Per il decreto sul nuovo invio di armi “ci vuole tempo, è normale. Ci sono dei problemi tecnici”. “Non è questione di volontà. Il decreto significa anche l’elenco delle armi che vengono inviate – aggiunge – Tajani. Dobbiamo affrontare questioni tecniche, per assemblare il sistema difensivo coi francesi”.

Tajani si dice “preoccupato, il clima non è dei migliori”. “Le dichiarazioni dei russi sono molto aggressive. Mi auguro – ha aggiunto il numero uno della Farnesina – che sia propaganda e che non ci sia voglia di alzare i toni dello scontro”.

Né la Nato, né l’Europa, “che hanno il dovere di aiutare l’Ucraina, sono in guerra con la Russia”. La vicinanza “tra le parti è difficile – sottolinea il ministro -. Per chi è invaso da una potenza nemica, è veramente complicato accettare di scendere a compromessi. Ma aiutare Kiev significa continuare a cercare percorsi di pace”.

 

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