Polemiche e malumori per i nuovi divieti che presto entreranno in vigore per Area B a Milano. I ritardi nella fornitura delle scatole nere Move in stanno inficiando la riuscita del progetto e innervosendo la popolazione. I sindacati di polizia hanno attaccato Sala e sono pronti indire uno sciopero.
Area B a Milano: i ritardi nella fornitura delle scatole nere Move in mettono a rischio il progetto
Pian piano stanno venendo a galla tutte le falle del progetto Area B di Milano. Il prossimo sabato 1° ottobre scatteranno nuovi divieti che, ad esempio, vieteranno l’ingresso nella mega Ztl anche alle vetture Euro 4 e 5 diesel e ai veicoli Euro 2 benzina. Tra i problemi principali legati alla circolazione in Area B è emerso un errore di calcolo compiuto dalla regione Lombardia rispetto al dispositivo battezzato Move in. Si tratta di un contachilometri che consente ai mezzi vietati di eludere le regole della Ztl e circolare. Il progetto sperimentale caldeggiato dalla Lombardia permette la circolazione tramite l’installazione di una scatola nera sui veicoli inquinanti fino al raggiungimento di un tetto massimo di chilometri l’anno.
L’istallazione del Move in era partita di gran carriera fino a quando le officine non hanno finito le scorte disponibili e si sono ritrovate tempestate di richieste tanto da dover creare una lista di attesa in attesa dell’arrivo di nuovi dispositivi. In appena tre settimane, le richieste di iscrizione a Move in sono state circa 22 mila: oltre 12 mila riguardavano soltanto gli Euro 5 diesel.
Mentre la Lombardia è al lavoro per risolvere il problema, proliferano le polemiche sui continui rinvii applicati ai nuovi divieti. Sulla questione, è intervenuta l’Aci di Milano che ha chiesto di organizzare un tavolo di confronto a Comune e Regione. Alla richiesta, ha risposto il Governatore Attilio Fontana che su Facebook ha scritto: “Io e la Regione ci siamo”.
Di parere diverso il sindaco di Milano Beppe Sala che ha dichiarato: “Capisco che metto in difficoltà qualcuno che non può cambiare la macchina ma non raccontiamo le solite balle perché non sono 1 milione le macchine che saranno impattate. Andrò avanti per la mia strada”.
Tutti contro Sala e i nuovi divieti: sciopero in arrivo
Contro il primo cittadino del capoluogo lombardo si sono scagliati i sindacati di polizia. Gli agenti, infatti, sono contrari alla decisione di Sala di confermare i nuovi divieti legati alla gigantesca Ztl cittadina che dal 1° ottobre entreranno in vigore.
Sulla base di quanto asserito da Siulp, Sap, Siap, Fsp, Fed Cospi e Silp Cgil, le sigle sindacali avrebbero tentato di dialogare con il sindaco milanese che, tuttavia, avrebbe fatto orecchie da mercante. “Non c’è peggior sordo. Le scriventi Organizzazioni sindacali annunciano lo stato di mobilitazione. Tale decisione è derivata dalla palese arroganza posta in essere dall’amministrazione comunale, nel negare qualsiasi interlocuzione con gli scriventi e con la Polizia di Stato milanese in generale”, hanno tuonato i sindacati.
“La prerogativa istituzionale sottopone ad obblighi e servizi i professionisti della sicurezza che non permettono un’organizzazione oraria. Pensiamo ai servizi di controllo del territorio che si svolge sui quadranti orari h24, servizi ordine pubblico oppure alle operazioni di polizia giudiziaria”, hanno aggiunto le sigle sindacali. “Stante tale situazione, le scriventi organizzazioni sindacali si riservano di porre in essere manifestazioni pubbliche di protesta“.