Archie Battersbee è morto: in Inghilterra i giudici hanno seguito le indicazioni e la diagnosi dei medici. Dalle 10 di sabato 6 agosto sono state staccate le spine dei macchinari che tenevano in vita il 12enne che da 4 mesi si trovava in coma irreversibile.
Archie Battersbee è morto: la storia del ragazzino in coma irreversibile
Archie Battersbee è morto. I giudici del tribunale britannico hanno dato mandato ai medici di staccare la spina dei macchinari che tenevano in vita il 12enne che si trovava in coma irreversibile da circa quattro mesi. Il cuore di Archie ha smesso di battere definitivamente alle 10 locali al Royal Hospital di Londra. È stato un incidente domestico a ridurlo in stato vegetativo. Ci sono state tre sentenze pronunciate nel giro di poche settimane ed hanno stabilito che in base al principio del «miglior interesse del minore» l’ospedale deve «staccare la spina». Per i medici non c’era per il ragazzino alcuna possibilità di recuperare le sue facoltà cerebrali e il prosieguo della vita sarebbe per lui solo una lunghissima e sofferta agonia. I genitori – sostenuti da associazioni pro life – si sono sempre opposti a questo crudele verdetto ma da Strasburgo nella serata di mercoledì è arrivata l’ultima doccia fredda: la Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo) ha deciso di «non pronunciare la misura cautelare richiesta». dichiarando «inammissibili le doglianze dei ricorrenti».
“Siamo stati silenziati, è stata un’esecuzione del mio bambino”, aveva invece sempre denunciato la madre di Archie, a poche ore dal decesso del figlio. Questo dopo che la Corte Suprema, l’Alta Corte di Londra e la Corte di Appello hanno sempre respinto tutti i ricorsi dei genitori, inclusa l’ultima richiesta di trasferirlo almeno in un “hospice” fuori l’Inghilterra.
Il tribunale ha deciso di staccare la spina contro la volontà dei genitori
I genitori del piccolo Archie hanno combattuto inutilmente perché la loro intenzione era di lasciare in vita il proprio figlio ma i giudici inglesi hanno avuto la meglio. “Sono la donna più orgogliosa del mondo”, dice Hollie a giornalisti fuori dall’ospedale di East London, disperata e in lacrime, circondata da figlie e parenti, “Archie ha lottato fino alla fine. Un bambino così bello, unico al mondo. È spirato alle 12.15“. Aggiunge la giovane cognata di Archie, Ella Carter, mentre piange anche lei: “È stato terribile, appena gli hanno staccato la spina è diventato violaceo, è stato tutto così barbaro”.
“È ingiusto e disgustoso, come genitori, non avere diritto sulla vita dei nostri figli”., ribadiva mamma Hollie fino alla fine all’altro giorno, fuori dall’ospedale, dopo aver cercato qualsiasi strada legale e popolare per tenere in vita il suo Archie, in stato vegetativo dal 7 aprile al Royal London Hospital, quando ha trovato il ragazzino in casa in gravissime condizioni “dopo una sfida online con gli amici, mi pare su TikTok”.