L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la risoluzione proposta dai Paesi occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina (qui tutti gli articoli sulla guerra) che chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili”, l’accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari.
Risoluzione Onu, solo la Russia e altri 4 Paesi hanno votato contro la risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu
Sono stati 140 i Paesi che hanno votato a favore della risoluzione dell’Onu sull’Ucraina, 5 i contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea) e 38 gli astenuti, compresa la Cina. Per essere adottata doveva essere approvata dai due terzi dei Paesi membri. Le risoluzione dell’Onu non sono vincolanti ma hanno valore politico e simbolico, mostrando come Mosca sia isolata nella comunità internazionale.
Secondo le Nazioni unite sono oltre mille i civili rimasti uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa
Secondo l’Alto commissariato Onu per i diritti umani, sono oltre mille i civili rimasti uccisi in Ucraina dopo l’inizio dell’invasione russa. “La maggior parte delle morti civili – si legge in un comunicato – sono state provocate dall’uso di armi esplosive con un’ampia area d’impatto, inclusi i bombardamenti con artiglieria pesante e razzi, gli attacchi aerei e missilistici”.
“L’Alto commissariato Onu per i diritti umani – aggiunge la nota – ritiene che i numeri reali siano considerevolmente più alti, dal momento che molte informazioni da aree in cui sono in corso intense ostilità sono ancora da verificare. Questo riguarda, per esempio, le zone di Mariupol e Volnovakha nella regione di Donetsk, di Izium nella regione di Kharkiv, di Sievierodonetsk e Rubizhne nellla regione di Luhansk e di Trostianets nella regione di Sumy”.
“I numeri dei profughi stanno crescendo in modo impressionante, da noi circa 70mila, in Polonia milioni, in Romania 3- 400 mila, il dramma umanitario deve essere affrontato al livello non solo europeo ma mondiale, in sede Onu” ha detto a Bruxelles il premier Mario Draghi.