“Questa mattina rispondendo ai giornalisti in merito alla situazione attuale sull’isola, ho sollevato un tema: il Centro di accoglienza è di nuovo sovraccarico. Ricordo che il nostro Comune non ha alcuna competenza in merito, sono altre le istituzioni che devono far si che i migranti, una volta giunti sull’isola, restino nell’Hotspot non oltre il tempo previsto, che è di 24-48 ore, e quindi vengano trasferiti in strutture adeguate. Invece cosa succede? Si continua a ripetere che ‘il porto di Lampedusa è chiuso’ quando invece gli sbarchi non si sono mai fermati”. E’ quanto ha detto il sindaco di Lampedusa, Totò Martello.
“La maggior parte dei migranti raggiunge l’isola a bordo di piccole imbarcazioni – ha aggiunto il primo cittadino dell’isola siciliana – che approdano lontano dalle telecamere, mentre si gioca una battaglia politica senza scrupoli sulla pelle delle persone che sono a bordo di navi delle Ong. Questa situazione sta esasperando il clima, sta portando ad una mistificazione della realtà”. Io l’ho sempre detto e lo ripeto: Lampedusa è un’isola che, per sua stessa collocazione geografica, ha una vocazione naturale all’accoglienza. E da parte nostra non si negherà mai un aiuto a chi è in difficoltà ed ha bisogno di soccorso. Ma parallelamente a tutto questo non si può abbandonare l’isola a se stessa, non si può giocare con i lampedusani e non si può – e non si deve in alcun modo – continuare a sfruttare il disagio dei nostri concittadini per puro calcolo politico o elettorale”.
“Sono il sindaco di Lampedusa e Linosa – ha aggiunto Martello -, ho il diritto di essere messo nelle condizioni di potere amministrare e risolvere le esigenze quotidiane della mia comunità, ed ho il dovere di tutelarla da speculazioni politiche. I nostri concittadini hanno bisogno di infrastrutture, di collegamenti efficienti, di servizi, di sostegno alla marineria. Ma tutto questo sembra non importare a nessuno. Poi però se chiedo anche che l’Hotspot venga gestito in maniera regolare nel rispetto di chi viene accolto, si accendono le polemiche e le strumentalizzazioni”.