Tutto da rifare. Tornano al vaglio del Tribunale del Riesame le misure cautelari emesse nei confronti di Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina, e dell’avvocato Camillo Mezzacapo, finiti in manette in 20 marzo scorso (e da pochi giorni ai domiciliari) per il reato corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma in relazione a presunte utilità (sotto forma di incarichi professionali) ricevute o promesse dal costruttore Luca Parnasi. Lo ha deciso la sesta sezione penale della Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio, accogliendo il ricorso delle difese, il provvedimento con i quali i giudici della libertà avevano confermato l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Maria Paola Tomaselli. ”Attendiamo di leggere il dispositivo emesso dalla Suprema Corte ma l’unica cosa che ci sentiamo di dire in questo momento è che è stato riconosciuto come l’ordinanza abbia palesato seri profili di illegittimità”, dichiarano gli avvocati, Angelo Di Lorenzo e Guido Cardinali, legali di De Vito. I giudici hanno, invece, annullato senza rinvio il capo di imputazione relativo alla vicenda della riqualificazione della vecchia stazione di Trastevere disponendo l’immediata scarcerazione (dagli arresti domiciliari) dell’imprenditore Gianluca Bardelli, difeso dall’avvocato Franco Merlino, e dell’architetto Fortunato Pititto, accusati di traffico di influenze illecite.
Leggi anche
La verità di ieri
27/11/2024 23:42
Italia Paese di automobilisti: la mobilità è sempre meno sostenibile
26/11/2024 17:09