Anno nuovo, riecco la cuccagna. Nel 2018 infatti molti ex consiglieri regionali, a cominciare da quelli di Lazio, Lombardia e Veneto torneranno a incassare i vitalizi “pieni”. Motivo? Semplice: scadrà l’effetto dei tagli decisi dalle rispettive Regioni tre anni fa. Tagli di carattere temporaneo, ça va sans dire, per evitare la bocciatura delle norme da parte della Corte Costituzionale, che ha più volte stabilito che i “diritti acquisiti” si possono toccare, purché gli interventi siano appunto “temporanei” e “ragionevoli”. Per i “nostri” insomma a Capodanno il brindisi è stato doppio, se non triplo.
Nel Lazio, per esempio, gli ex consiglieri sono tornati a intascare le vecchie somme già dal 1° gennaio. Andranno così in fumo i circa 5 milioni di euro risparmiati complessivamente ogni anno per effetto della “sforbiciata”, articolata in 4 scaglioni: 8% fino ai 1.500 euro lordi al mese, 10% dai 1.501 ai 3.500 euro, 13% dai 3.501 ai 6.000 euro e – infine – 17% oltre i 6.000 euro. Aliquote maggiorate del 40% per chi, a quello regionale, somma pure l’assegno per aver occupato uno scranno alla Camera, al Senato o al Parlamento europeo. Una trentina di ex consiglieri in tutto, tra i quali spiccano i nomi di Esterino Montino, ex senatore e vicepresidente della Regione, oggi sindaco di Fiumicino (7.762 euro netti di vitalizio al mese), Luciano Ciocchetti (5.977) e Domenico Gramazio (10.506). I tagli ai vitalizi, ha promesso il governatore Nicola Zingaretti (Pd), “saranno rinnovati nella prossima legislatura”, mentre la sfidante Roberta Lombardi ha proposto la loro abolizione, in linea con la politica del M5S. Lo stesso discorso come detto riguarda anche la Lombardia, altra Regione – tra le poche che hanno scelto di percorrere questa strada – che ha deciso nel settembre di 4 anni per un taglio medio del 10% degli assegni e, appunto, il Veneto. Dove con l’inizio del nuovo anno, proprio sui lauti assegni degli ex consiglieri, la battaglia è ripartita.
“Vanno tagliati ancora”, ha detto senza mezzi termini il governatore Luca Zaia (Lega), tanto che il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, ha chiesto ai colleghi di votare a favore della proposta, già depositata, che proroga la misura fino al 31 dicembre 2020. Vedremo. Certo è che le cose sarebbero state molto più semplici se il Parlamento avesse approvato la proposta Richetti, che prometteva di ricalcolare col contributivo, oltreché quelli degli ex parlamentari, anche i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Tutto inutile, invece. Così oltre al danno adesso c’è pure la beffa. Cin cin.
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