Passano i mesi ma non si allenta l’attenzione dei pm di Milano che indagano sui fondi della Lega. Così, da uno degli infiniti spin off scaturiti dall’indagine sull’acquisto dell’immobile di
Cormano da parte della Lombardia Film Commission, in queste ore deflagra una nuova rogna che aggrava la posizione di Andrea Manzoni, revisore della Lega alla Camera, a cui il procuratore
Francesco Greco contesta anche il reato di bancarotta fraudolenta.
Il fiscalista della Lega indagato per bancarotta
La vicenda è quella del fallimento, avvenuto il 16 marzo, della New Quien srl su cui gravavano debiti tributari e previdenziali per oltre 460mila euro. Un crac a seguito del quale, come passaggio obbligato, i magistrati di Milano hanno iscritto al registro degli indagati il presunto amministratore di fatto. Che, secondo gli inquirenti e soprattutto sulla base delle dichiarazioni del presunto prestanome Luca Sostegni, sarebbe stato proprio Manzoni.
Secondo l’accusa, la New Quien, di cui Sostegni è stato liquidatore salvo essere successivamente sostituito con un presunto verbale d’assemblea falso, sarebbe stata svuotata dei propri beni e portata sull’orlo del fallimento dai professionisti. Un modus operandi pressoché identico a quello usato nella compravendita gonfiata del capannone di Cormano. Un acquisto, quello della Lombardia Film Commission, per il quale Michele Scillieri, altro commercialista ella Lega, e Fabio Barbarossa hanno patteggiato mentre Manzoni e Alberto Di Rubba sono a processo in abbreviato.