“Se noi continuassimo a stare nella situazione attuale, da qui ad un mese potremo arrivare a poche decine di decessi. Con le riaperture aumenteranno i morti. Possono arrivare anche a 500- 600 al giorno”. Lo ha detto ai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio1 l’immunologo Andrea Crisanti, direttore dell’istituto di Microbiologia e virologia dell’università di Padova.
Andrea Crisanti: “Con la zona gialla possiamo arrivare a 600 morti al giorno”
“Il rischio – ha sottolineato Crisanti – sono le persone che muoiono e posso assicurare che la maggior parte non muore in terapia intensiva, muore vigile e in condizioni di asfissia. Che è una morte orribile. Quindi – ha concluso – parliamo anche di queste cose perché il rischio non è soltanto sociale. Ma è anche della singola persona a cui facciamo correre questo rischio”. Crisanti ha annunciato che non andrà al ristorante da lunedì: “Da lunedì non andrò al ristorante, perché sono convinto che è sbagliato, voglio dare il buon esempio”.
“Come aiutare queste attività? Penso che ai ristoratori bisognerebbe dare esattamente quello che hanno dichiarato nelle tasse – afferma Crisanti -, lira per lira, anzi euro per euro”. Quanto allo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23, “è ininfluente. Diciamo che l’unica differenza è che alle 23 i ristoranti possono fare due turni quindi più incassi”. Intanto la sua università ha scoperto i pazienti zero del Veneto. Proprio a Vo’ risiedeva Adriano Trevisan, il 77enne prima vittima italiana della pandemia.
I ricercatori, come riporta il Corriere del Veneto e tra cui lo stesso Crisanti, sono certi che si tratta dei due turisti cinesi, un 66enne e la moglie 65enne provenienti da Wuhan, che a gennaio dello scorso anno sbarcarono all’aeroporto di Malpensa con una comitiva di connazionali per una vacanza in Italia.