Ancora vittime sul lavoro dopo l’incidente di ieri a Foggia – dove un operaio di 47 anni ha perso la vita dopo essere stato schiacciato da una lastra di calcestruzzo all’interno del cantiere in cui stava lavorando, a San Giovanni Rotondo (leggi l’articolo) – due lavoratori sono morti oggi in provincia di Bergamo e ad Asti.
L’incidente è avvenuto in una azienda di San Paolo d’Argon, in provincia di Bergamo. Un uomo di 36 anni di origini indiane è deceduto dopo essere precipitato all’interno della Toora Casting di via Mazzini, che produce componenti d’alluminio per auto.
È la quarta vittima in pochi giorni. In Valtellina, domenica, a perdere la vita era stato un guardacaccia neoassunto di 18 anni e prima ancora aveva perso la vita, Laila El Harim, la 40enne morta all’inizio del mese nell’azienda di packaging Bombonette di Camposanto, in provincia di Modena. La donna “non era stata formata all’utilizzo del macchinario nel quale lo scorso 3 agosto è rimasta incastrata e uccisa”: questa, secondo alcune indiscrezioni, una delle conclusioni cui sarebbe arrivata l’indagine della procura di Modena.
Ed è grave anche un camionista di 49 anni, rimasto ferito questa mattina mentre sversava del liquido dalla cisterna del suo mezzo. L’incidente è accaduto in un’azienda in via Europa, a Casnigo, nella Bergamasca. Il camionista è stato portato in ospedale con l’elisoccorso. Ferito, sempre oggi. Non c’è stato nulla da fare, invece, per tecnico di 56 anni, rimasto ustionato e morto poco dopo il ricovero ad Asti.
Inail: nei primi 120 giorni del 2021 ci sono stati 306 morti sul lavoro
Secondo i dati Inail nei primi 120 giorni del 2021 ci sono stati 306 morti sul lavoro, in media più di 2,5 al giorno: un incremento del 9,3% rispetto allo scorso anno. “Il numero di vittime è assolutamente inaccettabile per la coscienza collettiva di questo Paese”, aveva sottolineato già un mese fa il ministro del Lavoro Andrea Orlando nel corso di un’audizione di fronte alla commissione d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia al Senato.
M5S: Serve subito una procura nazionale per i reati su igiene e sicurezza sul lavoro
“Speriamo di riuscire a settembre a calendarizzare in commissione la proposta di istituire la Procura nazionale per i reati su igiene e sicurezza sul lavoro. Ho lanciato un appello – ha detto al Fatto la senatrice del M5S Susy Matrisciano, presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama – a tutte le parti sociali di sostenere questo ddl perché è importante. Anche in questa ampia maggioranza ci sono temi che non possono rappresentare bandierine politiche”.
“La proposta – ha aggiunto la pentastellata -, che porta la prima firma del senatore Iunio Valerio Romano e la mia come seconda la stiamo spingendo perché pensiamo sia necessaria. Il messaggio che deve passare e’ che la sicurezza non deve essere considerata un costo, ma un investimento: se i cantieri sono sicuri prima di tutto non muoiono le persone, ma questo fa bene anche all’azienda. Noi come Movimento Cinque Stelle abbiamo portato avanti il concetto per cui la sicurezza deve essere una cultura. Formazione e informazione, queste due cose non devono mancare. La sanzione in sé serve, ma anche il controllo ispettivo non va visto come solo un rischio di essere puniti, ma anche come un accompagnamento verso il comportamento corretto”.
“Come ribadito oggi dalla senatrice Susy Matrisciano, è fondamentale dotarsi di una Procura nazionale per i reati su igiene e sicurezza sul Lavoro. Questa è la direzione tracciata dalla proposta del MoVimento 5 Stelle”. È quanto ha detto afferma in una nota il ministro Luigi Di Maio commentando gli ultimi incidenti sul lavoro. “Sostenere questo testo e cercare di calendarizzarlo al pià presto – ha detto ancora l’esponente M5S – significa affrontare concretamente un tema di primaria importanza. La cultura dell’investimento sulla sicurezza rappresenta una forma di tutela del lavoratore, ma è anche un modo per innalzare gli standard delle nostre aziende. Questo è il passo da fare ora, remando tutti nella stessa direzione”.