di Stefano Sansonetti
Non c’è niente da fare, quello in corso sembra proprio un infinito valzer di poltrone di Stato. Per prima cosa spuntano pedine che sottotraccia continuano a essere mosse in alcune strategiche società pubbliche. In secondo luogo continua lo stillicidio del totonomine in altre realtà altrettanto importanti, ma da mesi senza una vera guida. Del resto quando si tratta di occupare poltrone e strapuntini la politica non rinuncia mai a dire la sua. E spesso palazzo Chigi e il Tesoro, guidato da Pier Carlo Padoan, si trovano a dover comporre interessi inizialmente contrapposti. Alcune mosse, secondo quanto risulta a La Notizia, potrebbero perfezionarsi nei prossimi giorni.
LE MOSSE
Si prenda Terna, guidata dal fiorentino e renziano Matteo Del Fante. Qui, a quanto pare, è in procinto di entrare Luigi Michi, manager che lo stesso Del Fante vorrebbe a capo della controllata Terna Plus, società che si occupa dello sviluppo dei nuovi business nei settori delle fonti rinnovabili, delle smart grid e dell’efficienza energetica. Michi, ex Ad di Green Network, vanta anche un passato come capo dell’energy management dell’Enel. Sempre in Terna, come nuovo capo della direzione strategie e sviluppo, è dato in arrivo Alberto Ponti, oggi responsabile della settore utilities della banca francese Société Générale. Come mai queste novità nella società controllata da Cassa Depositi e Prestiti che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica? Secondo le indiscrezioni circolate si tratterebbe del tentativo di Terna di sviluppare nuovi business non regolati. E chissà che i due possibili ingressi non debbano essere collegati con la probabile uscita dal gruppo di Gianni Armani, oggi amministratore delegato di Terna Rete Italia. Armani, che l’anno scorso aveva conteso la poltrona di Ad di Terna proprio a Del Fante, è il nuovo nome che alcuni addetti ai lavori danno in corsa per la più che complicata poltrona di Ad dell’Anas, in sostituzione di Pietro Ciucci. Per lo stesso incarico, però, rimarrebbe in corsa anche Domenico Arcuri, che però ha ancora un anno di mandato da completare all’interno di Invitalia.
NEL PANTANO
Poi ci sono situazioni che tra rinvii e tira e molla ancora non si sbloccano. E’ ancora vacante la poltrona di direttore dei Monopoli (tecnicamente si tratta dell’incarico di vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), figura deputata al governo dei settori del gioco e dei tabacchi. Ebbene, qui sembrerebbero in ascesa le quotazioni di Mario Fiorentino, direttore generale del ministero dello Sviluppo, in tempi recenti nominato nel Comitato dei garanti della dirigenza prezzo la presidenza del Consiglio. In discesa la quotazioni di Alessandro Aronica, capo del personale delle Dogane. Ma c’è chi dice che alla fine ai Monopoli potrebbe arrivare un uomo da palazzo Chigi vicino al premier Matteo Renzi. Ancora in bilico Equitalia, dove la posizione dell’attuale ad Benedetto Mineo continua a essere traballante nonostante in buoni risultati di bilancio. Qui i Visco boys, come già raccontato da La Notizia, vorrebbero il consolidamento dell’attuale presidente Vincenzo Busa, magari in ticket con Mauro Pastore, attuale direttore regionale del Veneto di Equitalia Nord. Ma molto dipenderà dall’inquadramento finale che si vorrà dare alla società di riscossione.
Twitter: @SSansonetti