In Francia non si esce dallo stallo. La formazione del nuovo governo dopo le elezioni legislative non si sblocca e la trattativa a sinistra, nel Nuovo Fronte Popolare, sembra non riuscire a fare passi avanti. L’attuale primo ministro, Gabriel Attal, oggi presiederà la prima riunione del gruppo Renaissance, in attesa che il presidente Emmanuel Macron decida di accettare le sue dimissioni da premier, per ora congelate.
Francia, ancora impasse a sinistra
Il Nuovo Fronte Popolare non è riuscito a fare passi in avanti sulla scelta del candidato premier. I Socialisti hanno bocciato il nome della presidente di La Reunion, Huguette Bello, e lei stessa ha quindi respinto l’offerta di Lfi di diventare candidata premier.
Insoumis oggi attacca il Psi, accusato di mettere in campo “un rifiuto costante e continuo” di qualsiasi proposta. Secondo parte della sinistra l’opposizione di Olivier Faure è dovuta al fatto che lui stesso vorrebbe fare a tutti i costi il premier. Lui, a sua volta, attacca Martine Aubry che a suo giudizio non vorrebbe rientrare “in politica a questo livello”.
I tempi
Giovedì prossimo l’Assemblea nazionale dovrà eleggere il nuovo presidente: l’uscente Yael Braun-Pivet è candidata per una conferma, ma la sua rielezione non è per nulla scontata. Emergono nuovi nomi anche a sinistra, come le ecologiste Sandrine Rousseau e Cyrielle Chatelain e il comunista Andre Chassaigne. Macron spera che lo stallo si possa sbloccare, con l’auspicio che il suo partito resti al centro del governo. Intanto potrebbe accettare domani le dimissioni di Attal. Ma le trattative per il nuovo governo sembrano ancora in alto mare.