Nonostante le dichiarazioni di disponibilità a sostenere famiglie e imprese, le banche non solo non stanno aprendo i rubinetti del credito ma continuano a incamerare le rate dei mutui in essere, senza neppure sentirne i titolari. A denunciarlo è la presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Carla Ruocco. L’iniziativa segue l’invito lanciato dalla stessa deputata M5S a segnalare quale sia la reale applicazione della normativa prevista dal Governo. E già dalle prime segnalazioni il quadro emerso è stato sconfortante. La presidente della Commissione banche sottolinea infatti che da paesi e località di piccole dimensioni sono giunte lamentele “per l’inaccessibilità” agli istituti di credito.
Tra sportelli bancari chiusi, mancate risposte al telefono e alle e-mail, inviti a raggiungere filiali lontane nonostante il divieto di circolazione. Ma non è tutto. “Per l’80% circa delle persone che hanno scritto – sottolinea la Ruocco – è stato impossibile ottenere quanto previsto dalla legge”. Banche e finanziarie, in un Paese terrorizzato dal Covid-19, sembrano indifferenti. Al punto che avrebbero continuato a incassare le rate del mutuo del 31 marzo anche in mancanza di liquidità sui conti correnti, “andando così contro le disposizioni di legge”, e dunque aggravando i problemi di liquidità. La deputata del Movimento 5 Stelle ha quindi invitato gli istituti di credito a prendere immediatamente in carico le richieste di sospensione di ogni tipo di finanziamento previsto dalla norma, ad adottare le relative procedure e una comunicazione semplice e chiara con i correntisti.
“I titolari di piccole e piccolissime imprese, che costituiscono il 98% del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, professionisti, commercianti e tutti coloro che normalmente accedono al credito per la propria attività, sono particolarmente preoccupati di essere segnalati in Centrale rischi come cattivi pagatori”, ha proseguito la Ruocco. Per l’esponente pentastellata è tra l’altro concreto il rischio che molti, alla ripresa delle attività, non trovino alcuna banca disposta a dare loro il credito necessario per ripartire, con la conseguenza che molte aziende saranno costrette a chiudere.
Per ovviare a questo rischio, la presidente ha chiesto a banche e finanziare di voler provvedere al rimborso di quanto inesigibile o, laddove tecnicamente complesso, agire con immediatezza e segnalare in Centrale rischi l’errore, perché professionisti e imprese non ne abbiano danno. La Ruocco ha infine segnalato al Governo quanto emerso dal lavoro della Commissione, battendo sulla necessità di estendere la “sospensione a tutte le tipologie di mutuo fondiario a sostegno di famiglie e imprese.