Il Governo è ancora al lavoro sul nuovo pacchetto di misure contro il caro bollette e sui ristori per le attività colpite dalla pandemia. Secondo quanto si apprende il Consiglio dei ministri, che inizialmente era stato annunciato per oggi (leggi l’articolo), dovrebbe slittare a domattina, probabilmente preceduto da una cabina di regia. Nel frattempo nel pomeriggio di oggi si riunirà a Palazzo Chigi il preconsiglio per esaminare un disegno di legge delega sul “codice della ricostruzione”.
Sul fronte dei costi energetici, ha anticipato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nel corso di un’audizione alla commissione Trasporti della Camera, “il governo sta lavorando sul tema con una attenzione particolare all’impatto sul settore delle imprese e non soltanto delle famiglie più bisognose che sono già state oggetto dei cospicui e molto costosi interventi”.
Il tema delle misure all’esame del Governo, per far fronte ai rincari nel settore dell’energia, è stato al centro anche di un incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “L’incontro odierno – sottolineano gli industriali – va nella direzione, auspicata da Confindustria, della maggiore condivisione possibile e con il coordinamento diretto di Palazzo Chigi. Con l’obiettivo di attuare immediatamente gli interventi congiunturali e strutturali necessari per rispondere all’emergenza, a sostegno della manifattura italiana e del Paese”.
“Ho appena sentito il ministro Giorgetti sul decreto ristori, che speriamo arrivi oggi in Cdm: un miliardo per discoteche, impianti sportivi, realtà culturale e mondo del turismo” ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini facendo un punto stampa con i giornalisti sotto il Senato. “Spero che trovi un primo e significativo contributo di almeno 5 miliardi – ha aggiunto -, anche se io ricordo che il caro bollette alle sole imprese costerà almeno 30 miliardi quest’anno, però i primi 5 miliardi possono essere un primo passo. altrimenti le aziende chiudono”.
L’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, detto a Radio Immagina il leader del Pd, Enrico Letta, “è motivato da tanti aspetti, in gran parte dalla forza della ripresa e dal fatto che è stata così impetuosa”. “Il governo, sulla base di tante sollecitazioni, è intervenuto in modo molto significativo”, ha aggiunto. Secondo il segretario del Pd il problema è che l’aumento “è continuato e non ci sono segnali che smetta nell’arco dei prossimi mesi. Quello che chiediamo al governo – ha continuato – è un intervento più strutturale, meno una tantum, che sia nell’immediato sulla parte fiscale del costo dell’energia”.
“Il peso delle tasse sulla bolletta elettrica nel nostro paese è elevatissimo – ha detto ancora Letta -, c’è necessità di intervenire sapendo che costa. Però se non interveniamo il costo sarà maggiore”. Per Letta occorre quindi “intervenire subito per evitare che le imprese chiudano” e la sua proposta è “una fiscalizzazione degli aumenti e una possibilità di ridurre il costo della bolletta elettrica”, intervenendo “anche per le piccole e medie imprese” e aiutando “famiglie e cittadini”. “Crediamo che il governo – ha aggiunto il leader del Pd – debba considerare l’intervento sulle bollette elettriche come la priorità numero uno”.