La crescita è finita. Gli effetti delle politiche del governo Meloni e del graduale smantellamento dei bonus edilizi e del Superbonus iniziano a farsi sentire sul settore che probabilmente più di ogni altro ha spinto la crescita record dell’Italia nel post-pandemia: le costruzioni.
A febbraio del 2024, come certificato dall’Istat, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è in discesa del 3,9% rispetto al mese di gennaio. Resta, comunque, il trend positivo degli ultimi mesi, con un incremento dell’indice grezzo su base annua che è del 10,2%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario è in salita del 5,9% (quest’anno ci sono stati più giorni lavorativi a febbraio). Nella media dei primi due mesi del 2024, l’indice grezzo è aumentato del 13,6% mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario è cresciuto del 9,4%.
Inizia la crisi delle costruzioni?
Se andiamo a vedere la media del trimestre dicembre 2023-febbraio 2024, però, la crescita procede a ritmi molto più lenti, con un aumento del 3,6% rispetto al trimestre precedente. Un trend positivo che peraltro è terminato a febbraio, con la flessione che arriva dopo quattro incrementi consecutivi. Per l’Istat, comunque, i livelli produttivi “rimangono elevati”. E “anche nella serie corretta per gli effetti di calendario la crescita tendenziale rimane sostenuta, seppure in deciso rallentamento rispetto ai periodi precedenti”.
L’Istat conferma, quindi, che il rallentamento è ormai iniziato e il settore che ha trainato finora la crescita si sta fermando. Con inevitabili conseguenze anche sul Pil. Ed è impossibile pensare che il rallentamento non sia legato alla stretta sul Superbonus voluta dal governo e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Proprio sul tema del Superbonus continua a pesare anche l’ultima stretta voluta dal governo, che cancella del tutto lo sconto in fattura, per qualsiasi caso. Su questo aspetto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, si appella al governo e al Parlamento sperando che accolgano i suggerimenti sugli incentivi edilizi che chiedono di salvaguardare realmente “le situazioni pendenti nei cantieri aperti in tutta Italia, che vedono tanti proprietari in estrema difficoltà per aver semplicemente applicato le leggi vigenti”. Allo stesso tempo, sul Superbonus pesa anche l’avvertimento dell’Ufficio parlamentare di bilancio che mette la misura insieme al bonus facciate e agli incentivi di Transizione 4.0, sostenendo che abbiano inciso pesantemente sui conti lasciando una pesante eredità per il futuro.