di Marco Castoro
La vita è un campionato di andata e ritorno. Lo sanno bene i filosofi e ora lo sa anche Mourinho. Dopo aver sfottuto Claudio Ranieri, bollato come vecchio, durante il testa a testa in campionato e Coppa Italia tra l’Inter del Triplete e la Roma, ecco che il tecnico testaccino si è preso la sua grande rivincita. Non solo lunedì scorso ha battuto col suo Leicester il Chelsea, ma ha scritto la parola fine all’avventura dello SpecialOne a Londra. Separazione consensuale (da 40 milioni) recitano le parti. Sta di fatto che il suo secondo ciclo tra i blues londinesi si è chiuso malinconicamente con una classifica da zona retrocessione.
TANTI SUCCESSI
Il portoghese ha vinto tutto e un po’ ovunque. Ha cominciato col Porto, poi col Chelsea, con l’Inter, con il Real Madrid. Ma non è riuscito a regalare la Champions né al Chelsea di Abramovic né la decima coppa ai galattici di Florentino Pérez. Ironia della sorte sono stati invece i tecnici italiani a far felice i due viziati e imprevedibili patron. Nella storia ci sono entrati Roberto Di Matteo e Carlo Ancelotti. Entrambi però non hanno potuto vivere di rendita dopo momenti così gloriosi. Con patron così volubili sono finiti a spasso.
IL MERCATO
Ora anche Mourinho entra nella girandola degli allenatori che sta già movimentando il mercato. Nel 2016 Ancelotti dovrebbe prendere il posto di Guardiola al Bayern. Lo spagnolo sembra diretto al Manchester City. Lo United vuole Conte o Allegri.