“La crescita programmatica indicata nella Nadef e sottostante la manovra di bilancio, è nel complesso ancora plausibile anche se più difficile da raggiungere, alla luce dei più recenti sviluppi internazionali”. È quanto ha detto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, Andrea Brandolini, nel corso di un’audizione sulla manovra in commissione Bilancio al Senato. “La realizzazione delle previsioni di crescita è inoltre legata alla piena attuazione del Pnrr”, ha aggiunto.
Il giudizio di Bankitalia sulla Manovra: “Il debito è un elemento di vulnerabilità per il Paese”
“La decisione di attuare una manovra espansiva – ha aggiunto Brandolini -, associata a un piano di privatizzazioni, implica che il rapporto tra il debito pubblico e il Pil scenda solo marginalmente nel prossimo triennio. L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese, riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi e alza il costo del debito anche per i prenditori privati, con effetti negativi sulla competitività dell’intera economia italiana”, ha aggiunto il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia.
“Un quadro stabile del sistema fiscale è essenziale per il buon funzionamento dell’economia”
“Alcune misure della manovra di bilancio – ha proseguito Brandolini – sono inquadrate nella transizione verso un diverso assetto del sistema tributario: una piena valutazione dei loro effetti sui comportamenti degli agenti economici e sulle possibilità di crescita dell’economia italiana sarà possibile solo quando l’intera riforma sarà delineata. Un quadro stabile del sistema fiscale è essenziale per il buon funzionamento dell’economia e per favorire scelte informate da parte delle famiglie e delle imprese. È altrettanto fondamentale che, a fronte di nuovi oneri di fatto permanenti, vengano individuate coperture certe, di entità adeguata e di natura anch’essa permanente”, ha aggiunto.
Spesa sanità in calo sotto i livelli pre-Covid
La Banca d’Italia, nel corso dell’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, afferma che “e tendenze illustrate nella Nadef e l’aumento del finanziamento al Servizio sanitario nazionale indicano che la spesa sanitaria pubblica in rapporto al PIL nel prossimo triennio diminuirebbe gradualmente, al di sotto del livello medio nel quinquennio precedente la pandemia (6,5 per cento). In prospettiva l’invecchiamento della popolazione italiana, tra i più pronunciati al mondo, e l’associata diffusione di patologie croniche genereranno ulteriori pressioni per un incremento dell’offerta pubblica di prestazioni sanitarie”.